Il gruppo marmoreo, che trae ispirazione nei soggetti della classicità antica, rappresenta cupido dormiente che cinge nella mano l’arco spezzato, simbolo dell’amore sconfitto, ed appoggia il volto sulla faretra contenente i dardi amorosi. L’opera è svolta nei canoni stilistici del primo barocco romano e trova stringenti analogie con il “cupido che costruisce l’arco” opera di Duquenois conservata presso il museo statale di Berlino. L’alta qualità esecutiva la rendono esempio significativo della produzione barocca che caratterizza Roma nel XVII secolo.