1

Medaglione in bronzo fuso e cesellati raffigurante Arcangelo. Arte alto medievale del XI-XII secolo

€ 7.000,00 / 8.000,00
Stima
Valuta un'opera simile
Descrizione

Medaglione in bronzo fuso e cesellati raffigurante Arcangelo. Arte alto medievale del XI-XII secolo

diametro cm 9
Ulteriori informazioni
Questo tondo rappresenta l’immagine di un arcangelo: sebbene l’identità non venga rivelata da alcun titolo, molto probabilmente rappresenta Michele, dato il culto diffuso e insuperabile di quest’ultimo a Bisanzio. L’arcangelo è rappresentato con l’aureola, in posizione frontale, con un loros cerimoniale, un bastone nella mano destra e un globo sormontato da una croce nella mano sinistra. I suoi capelli, formati da molti blocchi sovrapposti, sono legati con un nastro, le cui estremità fluttuanti sono visibili vicino al collo. L'immagine è scolpita in bassorilievo, con la testa e il viso resi in modo più sporgente; si tratta di un lavoro di grande abilità, specie per quello che riguarda i piccoli dettagli come le piume delle ali, le dita dell’arcangelo, le pieghe che cadono delicatamente dai suoi gomiti o le decorazioni sopra le sue spalle. La rappresentazione degli arcangeli in abito cerimoniale utilizzato per i più alti dignitari della corte di Costantinopoli era tipica a metà del periodo bizantino, e solo dopi il XII secolo è stata affiancata e, per certi versi, sostituita da una nuova iconografia che mostra gli arcangeli in abiti militari. Le piccole immagini isolate di arcangeli, presumibilmente destinate a singoli fedeli, sono conosciute in vari materiali, tra cui steatite e metallo, ma sono solitamente di forma rettangolare. (si vedano per esempio l’icona in steatite del XIII secolo al Museo Benaki e la placca in bronzo del XIV secolo al Museo Canellopoulos di Atene: Arte Bizantina e post-bizantina, catalogo dell’esposizione (Atene, Università Vecchia, 26 luglio 1985-6 gennaio 1986), Atene 1985, nos. 211 e 234). Anche se meno popolare, la forma rotonda veniva comunque utilizzata per una vasta gamma di oggetti religiosi, compresi simboli di pellegrinaggio, enclopia, cammei, mobili per chiese in materiali pregiati, micromosaici, e icone dipinte: l’arte cristiana orientale ha probabilmente ereditato tale forma dall'antichissima tradizione greca e romana che presentava scudi verniciati o scolpiti, che secondo Plinio servivano per la commemorazione funebre di persone socialmente eminenti. Per le sue dimensioni e il suo peso, è molto improbabile che questa immagine sia stata originariamente utilizzata come encolpion. Come nel caso del tondo serpentina dell’XI secolo, con la Vergine Orante conservato al Victoria and Albert Museum di Londra (diam. 17,5 centimetri), è possibile immaginare che fosse fissato all'interno del mobile di una chiesa o nella cornice di una porta. Un'altra possibilità è che in origine fosse un ex-voto ideato per essere inserito all’interno di una cavità speciale vicino alla tomba di un santo: l'esistenza di tali pratiche è stata riscontrata dagli archeologi in santuari come Hosios Loukas nel Phokis. La resa elaborata delle caratteristiche fisiche e dei capi di abbigliamento, la posa raffinata e la resa accurata dei dettagli minori sembra indicare una data precedente e deve essere probabilmente intesa nel contesto culturale dell'epoca Comnena alla fine dell’XI e XII secolo, quando molte opere in metallo fine sono state prodotte a Costantinopoli. This roundel displays the image of an archangel: even if the identity is not revealed by any titulus, it is most probable that it represents Michael, given the latter’s widespread and unsurpassed worship in Byzantium. He is represented haloed, in frontal pose, wearing the ceremonial loros, and holding a staff in His right hand and a globe surmounted by a cross on His left one. His hair, composed of many superimposed locks, are tied with a ribbon, whose floating ends are visible close to his neck. The image is carved in low relief, with the head and face rendered in a more protruding way; it proves to be a very skillful work, especially as regards the rendering of such small details as the feathers of wings, the archangel’s fingers, the delicately rippling folds falling from his elbows, or the decorations over his shoulders. The representation of archangels in the ceremonial dress used for the highest dignitaries at the court of Constantinople was canonical in the mid-Byzantine period, and it was not before the 13th century that it was flanked and, in some respects, replaced by the new iconographic type displaying archangels in military garb. Small self-standing images of archangels, presumably meant to be accomplish the religious needs of individual devotees, are known in several materials, including steatites and metal-works, yet they are usually of rectangular shape. (1 See for example a 13th century steatite icon in the Benaki Museum and a 14th century bronze plaque in the Canellopoulos Museum in Athens: Byzantine and Post-Byzantine Art, exhibition catalogue (Athens, Old University, 26 July 1985-6 January 1986), Athens 1985, nos. 211 and 234) Even if less popular, the round shape was used, anyway, for a wide range of devotional items, including tokens of pilgrimage, encolpia, cameos, pieces of church furniture in luxury materials, micromosaics, and painted icons: Eastern Christian art probably inherited it from the very ancient tradition of Greek and Roman painted or sculpted shields, which according to Pliny were made for the funerary commemoration of socially eminent people2. For its dimensions and heaviness, it is most unlikely that the present image was originally used as an encolpion; as in the case of the 11th-century serpentine roundel with the Virgin Orant in the Victoria and Albert Museum, London (diam. 17.5 cm)3, it is possible to imagine that it was set inside a piece of church furniture or into a door surround; another possibility is that it was originally an ex-voto meant to be set into special cavities close to a saint’s tomb: the existence of such practices has been emphasized by archaeological research in such shrines as Hosios Loukas in the Phokis4. The elaborate rendering of bodily features and garments, the refined pose and the accurate rendering of minor details seems to indicate an early date and must be probably understood in the cultural context of the Comnenian era in the late 11th and 12th century, when many fine metal- works, rivaling the artistic quality of ivories5, were produced in Constantinople. Michele Bacci Associate Professor of Byzantine and Medieval Art History University of Siena
Asta Live 225

Scultura e Oggetti d'Arte

mar 19 Maggio 2015
Genova
TORNATA UNICA 19/05/2015 Ore 16:30
Nelle schede descrittive non è sempre indicato lo stato di conservazione dei beni, invitiamo a richiedere sempre il condition report prima di effettuare le proprie offerte