Argenti da Collezione Italiani ed Europei

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Pietro Bagatti Valsecchi (Milano, 1802-1864)
Domenico Angiolini

€ 3.500,00 / 4.000,00
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Descrizione

Pietro Bagatti Valsecchi (Milano, 1802-1864) Domenico Angiolini

Smalto su rame ovale, cm 5,5x4,5 Iscrizioni: sul controsmalto “1852 / Bagatti Valsecchi / ritrasse dal vero / lo Suocero Av.o Angiolini”
Ulteriori informazioni
Dopo la laurea in matematica e fisica, Pietro Bagatti Valsecchi frequentò l'Accademia di Brera, dove espose quasi regolarmente dal 1819 al 1852, inizialmente disegni di riproduzione a matita e dal 1823 solo miniature, su supporti diversi, con ritratti e copie da opere di maestri antichi (Raffaello, Sassoferrato) e contemporanei (Hayez, Appiani, Bezzuoli, Gigola, Palagi, Podesti, Schiavoni), soprattutto di soggetto storico-letterario, che riscossero grande successo. Dagli anni Venti, infatti, si era dedicato al ritratto in miniatura ad acquerello e gouache su avorio, volgendosi verso la fine del decennio, dopo soggiorni di studio a Parigi e a Ginevra, alla pittura su smalto, cui avrebbe affiancato, dal quinto decennio del secolo, la produzione di vetrate e di dipinti a fuoco su vetro. Per quanto riguarda la sua attività di ritrattista, oltre a qualche effigie d'après (Giuditta Pasta da Focosi, Brera 1834; Autoritratto nello studio, da Hayez; Bejamin Franklin da Weyler), essa fu rivolta soprattutto alla cerchia familiare; una ventina di smalti sono pervenuti alla Pinacoteca Ambrosiana per donazione degli eredi. Nominato primo pittore di corte per la miniatura dall’imperatore Ferdinando I, nel 1842 ottenne il conferimento del titolo nobiliare per i suoi meriti artistici, evento che favorì un'intensa vita sociale, vissuta con la moglie Carolina Angiolini, cui si era unito nel 1841, e la frequentazione amichevole di illustri famiglie dell'aristocrazia lombarda e italiana, nonché l'assunzione di varie cariche pubbliche. Come recita l'iscrizione nel controsmalto, l’importante miniatura, di nobile provenienza, ritrae il suocero, noto avvocato milanese (1790-1860). Era probabilmente in coppia con quella della moglie, Francesca Galbiati Angiolini, morta nel dare alla luce la figlia, coeva e di dimensioni pressoché identiche (1852 circa, Milano, Pinacoteca Ambrosiana, inv. 1888), tratta da una più antica di Gigola (1815 circa, collezione privata). L'avvocato Angiolini è raffigurato con straordinaria verosomiglianza e raffinata abilità: l'esecuzione è preziosa e intima al tempo stesso. La miniatura è pubblicata in C. Parisio, Ritratti in miniatura nella Milano neoclassica, Brescia, 2010, pp. 77, 110.
Asta Live 244

Argenti da Collezione Italiani ed Europei

mer 18 Novembre 2015
Milano
TORNATA UNICA 18/11/2015 Ore 14:30
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