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Cassetta in ebano, palissandro, pietre dure e bronzo dorato. Firenze, Galleria dei Lavori granducali XVII/XVIII secolo

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Descrizione

Cassetta in ebano, palissandro, pietre dure e bronzo dorato. Firenze, Galleria dei Lavori granducali XVII/XVIII secolo

Poggia su sostegni foggiati come doppie zampe ferine; gli spigoli smussati sono percorsi da applicazioni bronzee a cascatelle di frutti pendenti da fauci di leone. Le placche su fronte e lati raffigurano rametti di ciliegie e di susine in vari tipi di diaspro. Sul coperchio, con registri lignei modanati e cartigli bronzei agli angoli, sono ospitate due ulteriori placche ciascuna con un commesso raffigurante due rametti con fiori e foglie, annodati da nastri di diaspro e di lapislazzuli e accompagnati da piccole farfalle: le separa un manico a doppio balaustro. L'interno è impiallacciato in radica di olivo con filettature in palissandro. Dimensioni cm 25,4 x 31 x 25Trova confronti con alcune delle cassette realizzate nella Galleria dei lavori in pietre dure di Firenze databili fra la fine del XVII secolo e i primi decenni del secolo successivo, negli anni in cui era diretta dallo scultore Giovanni Battista Foggini (1652-1725) che ne ebbe l'incarico a partire dal 1694-1695. Le botteghe granducali, dette allora Galleria dei Lavori, venivano così chiamate perché si trovavano al primo del Palazzo o Galleria degli Uffizi. Tutte le botteghe che ne facevano parte vennero fondate alla fine del Cinquecento dal Granduca Ferdinando I e continuarono la loro attività fino alla Restaurazione sotto i Lorena. Alcune delle caratteristiche di questo lussuoso arredo trovano riscontro nella sua impaginazione architettonica e ornamentale con altri esemplari noti. Quello presso Palazzo Corsini di Firenze presenta angoli smussati con applicazioni in bronzo dorato e doppi sostegni (ma a volute e non a zampe ferine) e altre applicazioni ancor più fastose sul coperchio. Questa tipologia include molti altri esemplari: particolarmente vicino è quello conservato nella Hofburg di Vienna, di una ricchezza più contenuta di quello Corsini. L'esemplare a Vienna è vicino alla nostra cassetta per quanto le rifiniture litiche siano a rilievo e non a mosaico piano. Alcuni di questi mobiletti, che spesso il Granduca donava, contenenti essenze o farmaci particolarmente rari, distillati nelle sue botteghe, sono composti con pannelli di pietre dure doppi, come accade qui sul coperchio. Soluzioni di questo tipo si ritrovano su altre cassette da noi già rese note. Più rara è la maniglia sul coronamento, che ne facilita l'apertura: indiscutibilmente d'epoca e simile a quella apposta su una pendola di Ignazio Hugford, databile alla fine del Seicento e conservata a Palazzo Pitti. Il gusto delle applicazioni in bronzo dorato sul nostro arredo corrisponde a quello di Giovanni Battista Foggini noto non solo sui manufatti documentati ma anche attraverso diversi disegni ornamentali dove sono studiati cartigli, festoni e maschere destinate a rifinire arredi nonché cofani del genere che qui ci occupa. Il tipo di commessi adoperati si avvicina a quello di diversi esemplari noti come alcune formelle con frutti, accompagnati talvolta da farfalle, del Museo dell'Opificio di Firenze mentre le due placche con fiori tenuti da nastri, sul coperchio, trovano paragoni in quella illustrata nello stesso volume. 2009 Alvar González-Palacios
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mer 18 Novembre 2015
Milano
TORNATA UNICA 18/11/2015 Ore 17:30
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