Un'Importante Raccolta di Opere in Cera

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Amore materno. Cere policrome, entro cornice in legno ebanizzato ovale

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Descrizione

Amore materno. Cere policrome, entro cornice in legno ebanizzato ovale

Una giovane donna, a figura intera, nude le braccia ed i piedi,seduta di scorcio su un masso,imbocca con un cucchiaino un neonato mezzo nudo,disteso sul suo grembo; le spalle sorrette delicatamente con la mano sinistra. L’ovale perfetto del volto è aggraziato da un cappellino rosso; lo sguardo teneramente rivolto al bambino.Veste un corpetto verde stretto alla vita,esaltando il turgido seno; l’ampia scollatura della camicia bianca mette in mostra una mammella col capezzolo, sfiorato dall’orlo pinzettato. La lunga gonna giallo chiaro, magnificamente drappeggiata, segue l’andamento del sinuoso hanchement della figura. Ai suoi piedi, sull’erba, è un panno spiegazzato; a sinistra accosciato è un cagnolino, il muso rivolto al delizioso quadretto materno. Su uno spuntone roccioso coperto d’erba poggia una ciotola con la pappa.A sinistra è un albero fronzuto carico di pomi.Nel cielo luminoso,nel fondo,si stagliano alberelli fronzuti. Il neonato, roseo e paffuto,con una camiciola spiegazzata, mangia soddisfatto il boccone offerto dalla madre. La scenetta è modellata ad altorilievo in cera policroma (colorata parte ad impasto,parte dipinta), su una lastra ovale,verisimilmente, di ardesia (manca un esame ravvicinato). E’ racchiusa in una cornice ovale di legno (pioppo o abete o mogano s manca un esame ravvicinato) con modanature,intagliato e dipinto con colore nero (finto ebano); ori- ginale. L’ideale arcadico trova nella nostra “storietta” il segno, da un canto, della più estenuata grazia rococò; dall’altro, della forza di trasposizione dell’antica Virtù della “Carità” in un mondano frammento di vita vissuta, ancorchè proiettato in una dimensione di un sogno bucolico. L’interesse “per la vita semplice non è da cercare nell’ ambiente campagnolo; non è fra il popolo che sorge, ma fra i ceti più elevati; no: in campagna,ma in città e alle corti, in una vita agitata, in una società ormai troppo civile e sazia” (Hauser). Un modellato duttile e vibrante e l’intenso pittoricismo animano un idillio, espressione di una consumata perizia tecnica e formale: l’impronta di un grande maestro e di una eletta scelta di fonti d’immagini, che spaziano da Parigi a Venezia. Serrati rapporti di scelte culturali-figurative,di tecnica e di stile con opere firmate e datate,suggeriscono una attribuzione a Giovan Fiancesco Pieri. Un sostegno, a mio avviso, da ritenere al pari di una sorta di firma, trovo nel dettaglio del “cagnolino peloso accosciato”,modellato nella nostra “Cera”, ai piedi della giovane donna. Ebbene, riscontro l’identico modello e identici intenti compositivi, ad onta di impercettibili varianti, in almeno due opere autografe del Maestro: “Contadini che bevono e mangiano”,della Wallace Collection di Londra; “Scena pastorale”, del Musee D’Unterlinden di Colmar (Alsazia,Francia).Per questi ultimi cfr. A.GONZALEZ-PALACIOS, Giovanni Francesco Pieri,in “Antologia di Belle Arti”,Anno 1,N. 2,giugno 1977,p. 141, fig.3. E.J.PYKE,A BIO- GRAPHICAL DICTIONARYOFWAXMODEL-LERS(SUPPLEMENT),LONDON19819pp.XXVII,XXXI,fig.218B.La“storietta”,dunqueèdaattribuire,- verisimilmente a Giovan Francesco Pieri; da datare ai primi anni del soggiorno napoletano tra it 1739-1750.cm 15 x 12
Asta Live 249

Un'Importante Raccolta di Opere in Cera

mer 18 Novembre 2015
Milano
TORNATA UNICA 18/11/2015 Ore 17:00
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