Importanti maioliche italiane dal Rinascimento al Barocco

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Coppa (“crespina”) Faenza, 1550-60 ca.

€ 9.000,00 / 10.000,00
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Descrizione

Coppa (“crespina”) Faenza, 1550-60 ca.

Maiolica Diametro cm 25,4 buona conservazione; minime sbeccature e lacune integrate Provenienza: collezione privata
Ulteriori informazioni
L’opera mostra parete svasata, modellata con bacellature terminanti ad orlo ondulato e convergenti verso il piede, che è ampio e svasato. All’interno della coppa, la cui superficie è dipinta a larghe fasce concentriche policrome, sono modellati a tutto tondo e dipinti al naturale delle frutta (limone, pere, nespole, uva, prugne, ecc.), ortaggi (baccelli, fava, cetrioli, piselli ecc.) e vongole. Sul verso sono tracciate delle larghe fasce concentriche in azzurro diluito, che occupano anche il cavo del piede. Dipinta in arancio, blu, bruno, giallo e verde. L’opera appartiene ad una raffinata e rara produzione di coppe “farcite”, o fruttiere “trompe-l’oeil” ad uso di centrotavola, espressioni di deliziosa piccola plastica maiolicata probabilmente influenzata dall’officina robbiana, che applicava frutta et alla ai festoni plastici architettonici e ai coperchi di vasi biansati e smaltati in azzurro “berettino”. Circa la cronologia, molti elementi fanno supporre che tale tipologia si sia sviluppata solo dopo il terzo decennio del ‘500, in concomitanza con la produzione delle “crespine”, specie quelle decorate “a quartieri”, anche se non mancano esemplari a parete liscia in smalto “berettino”, come una coppa della donazione Mereghi del Museo di Faenza1. Poche le versioni datate e databili che abbiamo a disposizione: una un tempo era nella collezione di Elia Volpi, del “1562”, ed altra, con la siglatura “AE-VF” degli Utili, del British Museum2, si può datare entro le notizie e le opere che si conoscono della nota bottega faentina, cioè dal 1542 al 15873. Altre versioni analoghe, per lo più non datate o siglate, si conservano al Louvre e a Sévres 4, nello Joslyn Art Museum (Nebraska, U.S.A.), nel Museo di Faenza (donazione Angiolo Fanfani) 5, nel Museo del Vino di Torgiano 6, nei Musei Civici di Padova 7, nel Museo di Dresda 8 , ben “tre fruttiere piene di frutta condotte a rilievo e colorite al naturale”, fino alla metà dell’‘800 figuravano nel Museo Pasolini di Faenza9 ed una risulta in raccolta privata 10. 1RAVANELLI GUIDOTTI 1987, pp. 160 e ss., scheda 48. 2THORNTON- WILSON 2009, scheda 101, pp. 101-102. 3RAVANELLI GUIDOTTI 1996, pp. 234-263;THORNTON- WILSON 2009, scheda 101, pp. 157- 158. 4GIACOMOTTI 1974, schede nn. 288 e 289. 5RAVANELLI GUIDOTTI 1990, scheda n. 148, pp. 287-305. 6FIOCCO- GHERARDI 1991, scheda 140, p. 104. 7MUNARINI- BANZATO 1993, scheda n. 284, p. 301. 8RICHTER 2006, scheda 46, p. 97. 9FRATI 1852, p. 25, nn. 265- 267. 10ALUNNO 2010, scheda 4.11, p. 320.
Asta Live 267

Importanti maioliche italiane dal Rinascimento al Barocco

mar 25 Ottobre 2016
Milano
TORNATA UNICA 25/10/2016 Ore 15:00
Nelle schede descrittive non è sempre indicato lo stato di conservazione dei beni, invitiamo a richiedere sempre il condition report prima di effettuare le proprie offerte