La produzione di opere raffiguranti putti in varie giocose attività, prevalentemente utilizzate come soprapporte nella decorazione interna dei nobili palazzi, conobbe grande fortuna nel XVII secolo a Genova, finendo per rappresentarne uno dei caratteri salienti della sua tipica pittura barocca. Principale artefice di queste raffigurazioni, ove, tra fossette e morbide rotondità, veniva esaltata la grazia e la tenerezza della prima infanzia, fu Valerio Castello, che ne fornì l’impronta, adottata e proseguita da tutti i suoi allievi, segnatamente da Domenico Piola e da Bartolomeo Biscaino, autore inconfondibile di questa composizione Camillo Manzitti