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Sinibaldo Scorza (Voltaggio 1589 - Genova 1631)
Circe e Ulisse

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Descrizione

Sinibaldo Scorza (Voltaggio 1589 - Genova 1631) Circe e Ulisse

olio su tela, cm 65x95
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pubblicato su: Sinibaldo Scorza, favole e natura all'alba del barocco a cura di Anna Orlando, Sagep Editore, pagg. 149, 149. Questa inedita versione della favola di Circe dello Scorza, conservata fino ad anni recenti presso la discendenza del pittore, viene qui presentata per la prima volta, dopo il suo passaggio in un'asta genovese (Cambi, 15-18 marzo 2011, lotto 878). Si tratta di una variante della ben nota versione dei Musei di Strada Nuova (cat. 1.26), rispetto alla quale va posta anteriormente nella cronologia del pittore, ravvisandovi in quella una maggiore maturità nell'impostazione scenica e nella descrizione più sapiente di figure e animali. Databile al 1610-1615 circa, cioè verosimilmente nel momento della prima attività genovese, è una prova del giovane pittore, qui alle prese con una delle sue prime tele istoriate a figure piccole, diverse cioè dal Gesù di Voltaggio (cat. 1.17). Lo Scorza si ispira al paesaggio del suo Oltregiogo, descritto con apprezzabile delicatezza e precisione nella parte di sfondo (fig. 1): il profilo degli Appennini si perde in belle variazioni di azzurro, in modo molto simile a quanto accade nel giovanile Cavallo sempre presso i discendenti del pittore (cat. I.3 C). Tra le valli si scorgono alcune costruzioni. Una, descritta con maggiore precisione, si erge su un'altura più vicina, sul piano mediano della scena, e dovrebbe essere ispirata a 148 una villa realmente esistita nei pressi del paese natale di Voltaggio, anche se a oggi non identifica o forse non più esistente fig. 1) . Sul primo piano si dispongono gli animali e le due figure di Circe e Ulisse (sulla cui storia rimando al saggio di R. Besta in catalogo e alla scheda che segue cat. 1.26). La loro descrizione è più elementare, in alcuni passaggi anche ingenua, rispetto ad altre più mature del pittore; ma nelle parti meglio conservate sono apprezzabili i passaggi luce-ombra che consentono una migliore definizione plastica della sagoma dipinta. I cani sono particolarmente riusciti e attingono verosimilmente, come di consueto, dal suo ricco repertorio di disegni. Si veda per esempio il bellissimo foglio di Cracovia (fig. 2) con cani di diverse specie e in varie posizioni, una delle quali del tutto simile al cucciolo accucciato in primo piano (che torna simile anche nella miniatura esposta in mostra; cat. 1.54). Sono numerosi anche i fogli in cui Scorza appunta diverse posture per pecore, capre, montoni, da riutilizzare come accade in questa tela. Un esempio può essere il foglio del Gabinetto Disegni e Stampe di Palazzo Rosso (fig. 3), che, sebbene non vi sia un'esatta coincidenza, spiega il modo di procedere del pittore, che passa dallo studio dal vero che appunta su carta, alla elaborazione successiva su tela in cui assembla e ricompone. Anna Orlando
Asta Live 319

Dipinti Antichi

mer 15 Novembre 2017
Genova
TORNATA UNICA 15/11/2017 Ore 16:00
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