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Mosaico raffigurante pavoni Pietro Bevilacqua (1876-1970) 1908 circa

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Mosaico raffigurante pavoni Pietro Bevilacqua (1876-1970) 1908 circa

cm 71x67
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Tra i capitoli ingiustamente meno noti della storia dell’arte italiana vi è quello della splendida, ma poco conosciuta, stagione dell’Art Nouveau in Sicilia. Palermo, in particolare, potrebbe e dovrebbe essere meglio apprezzata per i tanti tesori di quell’epoca, maggiori e minori, che sa rivelare ai viaggiatori appassionati: purtroppo, però, alcune costruzioni non hanno resistito all’insensibilità degli uomini e sono state demolite o fortemente alterate sino a periodi a noi vicini. Tra le più belle realizzazioni dell’artigianato artistico palermitano troviamo le vetrate: in uno stile in cui le linee fluide predominavano, l’intrinseca fluidità della materia vetrosa si prestò a straordinarie interpretazioni. Se tra i nomi più celebri dominano la scena internazionale quelli di Lalique o Tiffany, pochi forse conoscono Pietro Bevilacqua, di cui sopravvivono scarse notizie biografiche. Nato intorno al 1876 e spentosi a Roma nel 1970, realizzò importanti vetrate dalle vivacissime cromie, ottenute con lavorazione a gran fuoco, alternate a vetri opachi. Artista prediletto da quel genio del Liberty siciliano che fu Ernesto Basile, con cui collaborò lungamente, a lui si devono le decorazioni vetrarie della clinica Orestano, quelle di villa Tasca a Mondello, quelle di Palazzo Alliata di Villafranca. Non a Palermo, ma a Roma incontriamo ancora Basile e Bevilacqua: il primo come progettista dell’Aula del Parlamento a Montecitorio, in cui il secondo realizzò il velario in ferro e vetro che ancor oggi si può ammirare.
Asta Live 493

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ven 11 Dicembre 2020
Genova
TORNATA UNICA 11/12/2020 Ore 17:00
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