Il 12 giugno 1859 il Municipio di Bologna nominò una giunta Provvisoria. Come primo provvedimento, la Giunta inviò un telegramma a Cavour, esprimendo la volontà di sottomettere la città alla dittatura del re Vittorio Emanuele II, poi aprì l'arruolamento della guardia civica e della guardia nazionale e soppresse i giornali clericali. Nel frattempo partì da Bologna anche l'ultimo Cardinale Legato, Giuseppe Milesi Pironi Ferretti (1817-1873). Entro tre giorni aderirono al Governo provvisorio bolognese i comuni di san Giovanni in Persicelo, Budrio, Castel d'Argile, Crevalcore, Medicina, Bagni della Porretta, Sant'Agata, oltre ad alcuni paesi della provincia di Ferrara e della Romagna, tra cui Imola. Tra l'11 e il 22 giugno la maggior parte delle città della Romagna, delle Marche e dell'Umbria insorse senza spargimenti di sangue e con la resa delle truppe pontificie. Il Papa scomunicò le città rivoltose, per “l'iniqua congiura” contro il potere temporale della chiesa.