"Ho pubblicato altre due versioni del medesimo soggetto.
Il soggetto non è mai stato inciso da Michele Marieschi.
Questo rappresenta un famoso e importante edificio veneziano le cui strutture risalgono al XII secolo, quando presero forma tipologie architettoniche di stile veneto-bizantino.
Il primo proprietario del palazzo fu il marchese di Ferrara nel 1381.
L'edificio aveva maestosi portici al piano terra e logge ai piani superiori. Una merlatura decorativa vi correva al di sopra.
Tale era la sua ricca decorazione interna, che l'edificio era spesso richiesto dal governo veneziano per ospitare importanti visitatori, come Giovanni Paleologo, imperatore di Bisanzio, in viaggio verso Roma per il Concilio del 1438.
Il palazzo venne poi venduto nel 1621 all'associazione dei mercanti turchi, che lo utilizzarono come magazzino fino al 1838.
Ricoperto, in seguito, di strutture spurie, aveva ormai perso il suo maestoso splendore quando il Marieschi lo dipinse.
Ma proprio questo stato di degrado è stata l'occasione per l'artista di studiare e rendere vibrante lo strato di intonaco decadente della facciata, i cui colori sbiaditi mescolano rosa pallido, grigio, beige e marrone. Michele Marieschi lo ha fatto qui con la sua consueta pennellata che cattura la luce commovente di Venezia, in un'atmosfera resa in modo magistrale.
Venduto al Comune di Venezia nel 1858, il Fondaco venne molto restaurato e ospitò le collezioni Correr fino al 1922, anno nel quale furono trasferite in Piazza San Marco.
Questo dipinto ritrae un aspetto di Venezia intriso del passare del tempo, prima che iniziassero gli interventi di restauro filologici.
Nessuno meglio di Michele Marieschi, con la sua commistione di vita, luce, decadenza e maestà, avrebbe potuto ritrarlo.
Questo dipinto è databile intorno al 1740, negli anni estremi della sua breve carriera."