Di umili origini iniziò il suo percorso artistico sotto la protezione del deputato siciliano Giuseppe Galati de Spuches partecipando non ancora ventenne alla Esposizione regionale del 1863.
Grazie all’appoggio di generosi sostenitori ottenne un sussidio che gli permise di trasferirsi nel 1864 a Firenze dove continuò suoi studi sotto la guida di Giovanni Duprè che indirizzò in senso verista la sua produzione artistica. Tornato Palermo nel 1875 fu autore di numerose opere pubbliche tra cui il monumento equestre bronzeo dedicato a Vittorio Emanuele II eseguito nel 1866. Nel 1875, in occasione del congresso degli scienziati, Civiletti espose nel capoluogo siciliano il gruppo “Canaris a scio” che acquistato dal Principe Vittorio Emanuele venne donato l’anno seguente alla città.
Nel 1878 l’opera venne presentata alla Esposizione universale a Parigi dove fu premiata con la medaglia d’oro consacrando così Civiletti alla notorietà internazionale.
A queste importanti opere appartiene anche la suggestiva opera bronzea “Il lavoro”, il cui bozzetto in gesso, ora conservato presso la Galleria d’arte di Palermo, venne presentato alla mostra di Venezia nel 1895. Il bronzo doveva far parte, insieme ad un’altra opera dello scultore Mario Rutelli (Palermo 1859 - Roma 1941) intitolata “La Navigazione”, di un maestoso monumento celebrativo, rimasto purtroppo incompiuto, dedicato all’imprenditore e politico Vincenzo Florio. Di questa opera furono eseguiti dal Civiletti due esemplari uno ora collocato in piazza Castelnuovo a Palermo ed il nostro commissionato da Ignazio Florio posto nel giardino di Villa Florio a Favignana.