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FERRARA. ERCOLE II D'ESTE, 1534-1559. Mezzo Scudo 1546.

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Descrizione

FERRARA. ERCOLE II D'ESTE, 1534-1559. Mezzo Scudo 1546.

(foglia) HER II FER MVT ET REG DVX IIII CARNVT I Busto corazzato del duca a s. R/ (decoro vegetale) MIHI VINDICTAM ET EGO RETRIBVAM Ercole, con indosso la leontè, volto verso sole raggiante in alto a s., regge alzata la clava con la mano d. e con la sinistra trattiene la tunica di un guerriero disarmato. In esergo, 1546. RMM 3. CNI 13. 290. Molto raro. g. 17,42. Diam. mm. 35,94. Arg. q.SPL
Ulteriori informazioni
Esemplare proveniente dall’asta Adolph Hess, Lucerna, 28 marzo 1933, Collezione Sigismondo d’Austria, lotto n. 300 - Asta Mario Ratto, 1-2 marzo 1962, lotto n. 381 (aggiudicata a ben 420.000 lire, più del ducato in oro di Ercole I aggiudicato a 380.000 SPL) - Asta Adolph Hess, Zurigo, 31/1/1994 lotto 1043 (aggiudicata a 7.000 franchi).
Per l’abbondante peso e l’alto rilievo questa moneta venne talora considerata una medaglia. Si tratta in realtà di una moneta commemorativa, emessa insieme allo scudo d’argento e al pezzo da 10 scudi d’oro, nati dagli stessi conii. La leggenda del rovescio può essere letta come “lascia a me la vendetta e io ti ricompenserò”: tra le varie interpretazioni della scena raffigurata Ravegnani ritiene attendibile quella che si riferisce alla grazia concessa da Ercole II al condottiero della repubblica veneta Gian Paolo Manfrone, che nel 1546 aveva ordito una congiura contro il duca estense; scoperto, il Manfrone era stato condannato alla pena capitale, poi commutata per intervento di Ercole II nel carcere a vita.
Secondo un’altra ipotesi, l’impresa della fatica di Eracle che lotta con il gigante Anteo apparteneva all’ “Accademia dei Signori Elevati” di Ferrara, istituto fatto chiudere da Ercole II proprio nel 1546 perché alcuni dei suoi membri erano stati accusati di eresia .
Nella leggenda del diritto Ercole II è indicato, oltre che come duca di Ferrara, Mantova e Reggio, anche come primo duca di Carnuti, ossia l’odierna Chartres, feudo che il re di Francia Francesco I aveva assegnato alla cognata Renata, figlia di Luigi XII di Francia e di Anna di Bretagna, in occasione delle nozze di quella con Ercole d’Este nel 1528.
Da documenti d’epoca l’autore dei conii sembrerebbe un certo Bartolomeo Nigrisoli; l’attribuzione del Forrer al Pastorino sarebbe secondo Ravegnani da scartare poiché tale artista in quegli anni stava lavorando a Roma e a Siena, non a Ferrara.
Asta Live 809

Numismatica | Rinascimento - II

gio 25 Maggio 2023
Milano
TORNATA UNICA 25/05/2023 Ore 16:00
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