Conservazione eccezionale, uno dei migliori esemplari usciti sul mercato.
Il bellissimo ritratto del giovane duca che vediamo su questo raro testone in argento è lo stesso che troviamo su tutte le monete emesse a nome di Gian Galeazzo Maria Sforza durante la reggenza dello zio Ludovico il Moro. Tradizionalmente il conio viene attribuito a Cristoforo Foppa, detto il Caradosso, famoso orefice e incisore di medaglie, attivo a Milano dal 1475 al 1505. Accanto a tale attribuzione è stata avanzata anche l’ipotesi che il ritratto di Gian Galeazzo si basasse su disegni del celebre pittore Ambrogio Preda, amico e collaboratore Leonardo da Vinci, il cui influsso si risente nella finezza artistica di questo conio.