585.000 euro per il Seneca Morente di Rubens

n. Asta Titolo Asta % lotti % valore VENDUTO
336 Importanti opere e arredi 44 % 94 % 822.000 €
322 Maioliche e Porcellane
43 % 118 % 290.000 €
325 Scultura e Oggetti d'Arte 43 %  50% 198.000 €
 


totale 1.310.000 €


Il 19 dicembre Cambi Casa d’Aste ha esitato presso la sua sede genovese di Castello Mackenzie tre importanti appuntamenti dedicati all’arte antica.  

La selezionata raccolta di Importanti Opere e Arredi, che contava 89 lotti in catalogo, ha ottenuto 822.000 € di fatturato con un ottimo 94% di venduto per valore.
Top lot assoluto della giornata è stato il Seneca Morente di Pietro Paolo Rubens (1577-1640), un olio su tela di eccezionale qualità, che ha suscitato le attenzioni di collezionisti italiani ed internazionali che si sono dati battaglia con numerose offerte fino a raggiungere la cifra di vendita finale di 585.000 €, ben oltre la stima di partenza che era di 200.000-250.000 €.
L’opera fu parte della collezione di sua altezza imperiale l’arciduca Francesco Giuseppe (1830-1916) ed è dichiarata tavola di interesse culturale dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Tra gli arredi hanno riscontrato un buon successo un angolare a due sportelli lastronato ed intarsiato in violetto con il motivo del quadrifoglio (Genova, metà XVIII secolo) venduto a 32.500 € e una coppia di tavoli da parete in legno scolpito, intagliato, dorato e dipinto (Italia Centrale, fine XVIII secolo), aggiudicati anch’essi a 32.500 €.

L’asta semestrale di Maioliche e Porcellane ha superato ogni più rosea aspettativa, afferma con soddisfazione Enrico Caviglia, responsabile del dipartimento. Si è distinta con un pregevole 118% di venduto per valore ed ha riscontrato quasi il 50% di venduto estero. 
Il catalogo si apriva con una stupenda collezione di mattonelle iraniane del periodo Qajar (1779-1925), tutte vendute abbondantemente al di sopra della stima.
Tra le maioliche italiane ha ben figurato un piatto di Urbino della seconda metà del XVI secolo, aggiudicato ad un collezionista straniero al triplo della riserva.
Ottimi risultati anche per le maioliche liguri, tra cui la bellissima e rara alzatina di Albisola del XVII secolo, pubblicata nel 1979 da Marzinot sulla sopraccoperta del suo trattato sui ceramisti liguri, e lo straordinario piatto di Savona, opera di Nicolò Guidobono.
Tra le porcellane un raro versatoio della fabbrica sassone di Meissen ha più che quadruplicato la riserva, ma la grande rivelazione di quest’asta è stata la porcellana del XIX e del XX secolo.
I dodici piatti di Meissen del 1893, appartenuti al servizio di Guglielmo II, ultimo imperatore tedesco e ultimo re di Prussia, hanno sestuplicato la valutazione, mentre i due grandi piatti ovali dello stesso servizio hanno letteralmente bruciato la riserva trovando un nuovo proprietario a quasi quattordici volte la stima.
Straordinaria performance per la coppia di sculture “memento mori” del 1901 in porcellana biscuit ungherese che sono state aggiudicate per 20.000 €.
I cinque servizi da tavola in porcellana delle manifatture di Meissen, Herend, Richard Ginori ed Hermès, sono stati tutti venduti superando abbondantemente le attese. Il servizio di Hermès, costituito da 92 pezzi e prodotto all’inizio degli anni ottanta del secolo scorso, modello “Marqueterie de pierres dure d’Orient et d’Occident”, partiva da una valutazione di 4.800-6.000 € ed è stato venduto a quasi 17.000 €.

Il catalogo dedicato alla Scultura e agli Oggetti d’Arte ha riscontrato dei buoni risultati per quanto riguarda gli avori antichi, in controtendenza rispetto all’andamento del mercato. Per il resto l’asta si è confermata in linea con gli altri appuntamenti di questo difficile settore che non sta vivendo un momento felice.
Molto apprezzata l’opera utilizzata in copertina, una grande scultura in marmo bianco rappresentante Bacco ebbro (Genova, fine XVI - inizi XVII secolo) che da una stima inziale di 8.000-12.000 € è salita fino a 23.400 €.
Balzo notevole rispetto alla base d’asta anche per un importante compendio con placca in avorio scolpito ad altorilievo con raffigurazione di Gesù Bambino falegname (Roma, seconda metà del XIX secolo) che ha triplicato la stima iniziale di 4.000-5.000 fino a raggiungere la cifra di 15.625 €.
Tra i lotti più interessanti segnaliamo San Michele Arcangelo in legno policromo e dorato (Spagna, prima parte del XVI secolo) dell’ambito di Diego de Siloé e Bartolomè Ordógñez, venduto a 11.875 €, e S. Rocco in terracotta modellata di uno scultore toscano di ambito verrocchiesco (Firenze, inizi XVI secolo), aggiudicato a 9.750 €.


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Le cifre indicate sono comprensive dei diritti d’asta