Expertise di Emilio Negro “il dipinto è ben conservato e raffigura Venere e Adone, ossia la divinità romana dell’amore e della fertilità, ritratta seduta seminuda sulle ginocchia di Adone armato di lancia, amato appassionatamente dalla dea, ma che morirà durante una battuta di caccia, a cagione delle ferite causate da un cinghiale; vicino ad Adone è visibile il fedele cane, mentre sul fondale si scorge un ameno paesaggio umbratile. [...] Siamo dinanzi all’opera di un artista di raffinata formazione intellettuale transalpina: tra i principali stilemi emergenti vi sono infatti quelli che sottendono ad un’ariosa bellezza idealizzata, tipica espressione figurativa dei migliori maestri di cultura francese [...] Tali ragioni indirizzano l’attribuzione di questa tela in direzione francofona, aggregandola con verosimiglianza al corpus delle opere di Charles Alphonse Dufresnoy”. [...]