Con la rappresentazione della donna in costume nettunese, questa tela si colloca nel clima di ricerca che a partire dalla seconda metà del Settecento porterà quasi ad un censimento del costume popolare, con l’incarico conferito nel 1983 da Ferdinando IV di riprodurre fedelmente i costumi del Regno di Napoli. All’interno dello Sato della Chiesa il costume più rappresentato fu senza dubbio quello della donna di Nettuno. In questa versione viene rappresentato il costume del settecento (di cui questa è una delle immagini più antiche ed importanti), ovvero quello di maggior pregio con i finissimi ricami d’argento. La donna rappresentata è certamente di condizione agiata come si evince dalla collana di corallo che le adorna il collo. Bibliografia: Clemente Marigliani, La Campagna Romana dai Bamboccianti alla Scuola Romana, Roma, De Luca Editori d’Arte, pag. 296