Le notevoli dimensioni di questo Crocifisso bronzeo rimandano ad una importante committenza probabilmente per una cappella privata. La qualità nella descrizione anatomica è eccellente, dettagli come le unghie dei piedi e delle mani, i capelli cesellati a ciocche, il volto spasimante del Cristo, sono pervasi da un morbido naturalismo che, paradossalmente, contrasta con la mole del bronzo. L’opera, da netti accenti naturalistici, propende nei modelli stilistici ed esecutivi verso quella produzione barocca, influenzata dai dettami berniniani, sviluppata da artisti francesi come Monnot, Legros e Puget, oppure fiamminghi come Del Court e Artus Quellinus il Vecchio che furono attivi a Roma tra la seconda metà del XVII e il primo quarto del XVIII secolo