Pubblicato su: Piero Torriti in La Pittura a Genova e in Liguria, II° ed. 1987, SAGEP,pag. 301, fig. 255. “L’arte di Snibaldo Scorza è la più fiammingheggiante di tutto il seicento genovese con dipinti che uguagliano, se non lo superano, il verismo dello Snyders come indicano chiaramente infinite opere, quali, ad esempio, il cosiddetto Paradiso Terrestre dell’Hermitage attribuito al pittore fiammingo, ma che può ben figurare nel catalogo dell’animalista di Voltaggio le cui favole mitologiche, i cui soggetti biblici, sono, infatti, solo pretesto per lo studio di silenti e raccolti paesaggi, ricolmi di animali puntualizzati uno per uno. Il soggetto preferito: Orfeto che incanta gli animali col suono della lira. Se ne conoscono almeno nove o dieci versioni tra grandi e piccolissime: da quella preziosa come miniatura già in collezione Gavotti sino al telone di Collezione genovese (fig. 255). Ma tutte si differenziano di poco: son gli stessi animali domestici e feroci in dolce connubio che fanno corona ad Orfeo seduto a terra. Un idillio boschereccio che, nella sua semplicità, non ha riscontro nella pittura del Nord. [...]” Piero Torriti