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Giuseppe Bonito (1707-1789)
Ritratto di don Filippo Vittorio Amedeo Ferrero Fieschi

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Descrizione

Giuseppe Bonito (1707-1789) Ritratto di don Filippo Vittorio Amedeo Ferrero Fieschi

olio su tela, cm 120x88
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La famiglia genovese dei Fieschi, feudataria imperiale di Masserano e Cravacuore, diede alla Chiesa numerosi cardinali, i Pontefici Innocenzo IV (1195-1254) e Adriano V (1205-1276) e una santa, Caterina Fieschi Adorno (1447-1510). Avversaria guelfa dei Doria e degli Spinola, esiliata nel 1335, riammessa ma esclusa dalla suprema magistratura, è costretta alla fuga dopo il fallimento della congiura contro Andrea Doria (1547), la Congiura Fieschi (da cui, fra l’altro, l’omonima tragedia di F. Schiller). Lodovico Fieschi adotta,il 7 aprile 1517, Filiberto Ferrero (1504-1559) di Besso, conte di Candelo, dei Ferrero Feudatari di Biella dal secolo XIII. Se il feudo di Masserano viene eretto in contea (1533), poi in marchesato (1547), infine in principato (1598), i Ferrero-Fieschi -da un lato stretti dai conflitti fra Francesi e Spagnoli, dall’altro difficoltati dal governo esoso di Francesco Filiberto e di Paolo-, attraversano alterne vicende. Da Filiberto discendono -nella linea primogenita- Besso che sposa Claudia di Savoia-Racconigi, Francesco Filiberto (1576-1629), Paolo Besso, Francesco Lodovico, Carlo Besso (1663-1720) che sposa Cristina Ippolita di Savoia (1659-1730), Vittorio Amedeo (1687-1743), marito di Giovanna Irene Caracciolo (1697-1721), e da questi Filippo Vittorio qui ritratto. Trasferitisi in Spagna -forse anche per la protezione di Guido Giacinto figlio di Carlo Besso, Tenente Generale dell’Armata spagnola e Ambasciatore a San Pietroburgo-, Filippo Vittorio sposa la principessa Charlotte Louise de Rohan Guéméné (1722-1786) il cui ritratto, dipinto da Nattier, è ora nel Castello di Versailles (Appartamenti del Delfino, seconda Anticamera). Cavaliere dell’Annunziata, del Toson d’Oro e di Carlo III, Capitano Generale degli eserciti spagnoli e Ambasciatore a Londra, egli aliena a Carlo Emanuele III di Savoia i residui feudi italiani (1767) con i propri diritti di imposta, di giustizia e di zecca (avevano battuto moneta dal 1492 al 1690). Da lui il figlio Carlo Sebastiano (1760-1826) e il nipote Carlo Lodovico (Parigi, 1782-1833), con cui la famiglia si estingue nei maschi.
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mar 26 Maggio 2015
Milano
TORNATA UNICA 26/05/2015 Ore 17:00
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