Un'Importante Raccolta di Opere in Cera

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Caterina de Julianis (attribuito a) San Cristoforo Cere policrome

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Descrizione

Caterina de Julianis (attribuito a) San Cristoforo Cere policrome

Il Santo è raffigurato col Bambino sulle spalle nell’atto di tragittarlo oltre l’acqua mentre afferra il fusto di una palma; il paesaggio circostante include rifiniture in altri materiali che simulano fronde e fiori su un fondo dipinto.Dimensioni (con la cornice in legno ebanizzato): cm 60 x 60 x 20Napoli, inizi del XVIII secoloE’ mia opinione che questo lavoro, fortemente aggettante su un fondo dipinto, può essere attribuito alla nota ceroplasta napoletana Caterina De Julianis, attiva fra Sei e Settecento e di cui esistono diversi lavori firmati o documentati. Il biografo degli artisti napoletani, Bernardo De Dominici1,si sofferma a lungo su questa artista che godette l’ammirazione incondizionata del maggior pittore napoletano dell’epoca, Francesco Solimena (1657- 1747) . Solimena riteneva, ad esempio, che la De Julianis era in grado “di modellare divinamente alcuni bambini di cera di tanta bellissima idea di sembiante, e perfezione di parti ch’è impossibile in superarli”. Infatti il piccolo Gesù nel quadretto qui studiato è di squisita fattura.Altra caratteristica che conferma l’attribuzione alla De Julianis è la presenza di molti fiori e rami con foglie, resi con estrema chiarezza ed eleganza in materiali diversi dalla cera. Sempre stando al De Dominici, l’artista era famosa anche per i suoi “bellissimi e naturalissimi fiori fatti di seta”.Il lavoro qui esaminato mostra palesi somiglianze con quelle che sono le migliori opere della De Julianis. Mi riferisco a quattro composizioni che già risultano documentate nel 1727, quando appartenevano al Vescovo di Catanzaro, Emanuele Spinelli d’Acquara (che resse la diocesi dal 1713 alla morte avvenuta, appunto, nel 1727): oggi si trovano nella Chiesa dell’Immacolata di quella stessa città 2.In tutti quei lavori si ammira, come si è già detto, una vegetazione eseguita con la stessa tecnica e la stessa attenzione che si riscontrano nel San Cristoforo qui studiato.Ignoriamo la data di nascita e di morte della ceroplasta napoletana che comunque era ancora viva quando vennero pubblicate leVite del De Domi- nici nel 1742.Alcune sue opere sono firmate e datate nel 1695,nel 1703,nel 1708,nel 1725 e nel 1733. Altri documenti riportano un pagamento a suo favore per alcuni fiori di seta nel 1735 3. Un lavoro della De Julianis, raffigurante San Girolamo con il leone, si conserva nel Fogg Art Museum della Harvard University,; una Allegoria del Tempo e della Morte è nel Victoria & Albert Museum di Londra.1 Bernardo de’ Dominici,Vite de’ Pittori, Scultori, ed Architetti napoletani, Napoli, 1742, pp. 621-6222 A. Frangipane, Inventario degli oggetti d’arte d’Italia... Calabria, Roma, 19333 E.T. Pyke, A Biographical Dictionary of Wax Modellers, Oxford, 1973, p. 73; dove sono riprodotti i quadri di Catanzaro a fig. 148 e seguenti. G. Borrelli, Dizionario Biografico degli Italiani, ad vocem con lunga bibliografia ed un elenco delle opere2011Alvar Gonzalez-Palacios
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L'opera è accompagnata da attestato di libera circolazione
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Un'Importante Raccolta di Opere in Cera

mer 18 Novembre 2015
Milano
TORNATA UNICA 18/11/2015 Ore 17:00
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