Grande albarello, a parete cilindrica, base carenata con piede accennato e bocca ampia con orlo appena estroflesso. Frontalmente, sulla zona mediana, campeggia lo stemma Ranuzzi (“d’azzurro, alla fascia increspata, accompagnata da sette stelle, il tutto d’oro, sormontata da quattro nubi d’argento moventi dal capo; alla bordura d’azzurro, caricata di stelle d’oro”), sormontato da un cimiero composto da Pegaso e da un cartiglio col motto “FATA VIAM INVENIENT” (“Il fato troverà la propria via”). Sulla restante superficie si dispone una decorazione di sottili tralci con foglie di vite; sulla spalla e verso la base sono dipinte due fasce con motivo “ad ovuli” allungati. Dipinto in arancio, blu, bruno e giallo. Quest’opera è sinora una delle versioni più raffinate della cosiddetta classe decorativa “a foglia bleu”, assunta nel repertorio delle botteghe di Montelupo attraverso l’osservazione di modelli veneziani. Essa costituisce tematica di largo successo commerciale per le botteghe montelupine, che la applicano soprattutto ai corredi da farmacia e con notevole longevità, dal secondo ‘500 a buona parte di quello successivo, in forme che via via si attenueranno nella vigoria cromatica, con un progressivo schiarimento del blu, e si arricchiranno di varianti, fino a modificarsi nella più ricca “foglia a frutta policroma”1. In questo albarello tuttavia la veste decorativa “a foglia bleu”, svolge un ruolo complementare ed è dipinta con toni piuttosto tenui, per non soverchiare il tema centrale: qui un grande stemma (c), che celebra la famiglia senatoria bolognese dei Ranuzzi, descritto con somma cura, sia nella finezza del disegno sia nel dettato araldico che tiene conto delle caratteristiche blasoniche fornite dagli stemmari bolognesi (d), compreso il cimiero col motto (e)2. 1BERTI 1998, pp. 195- 196, figg. 295- 298. 2CANETOLI 2006,Tav. 53, n. 835.