Il boccale presenta ventre sferoidale, larga bocca ad alta parete svasata e orlo estroflesso, ampio appoggio piatto con accenno di piede e manico a nastro, con attacco inferiore “a pinzatura”. Sulla zona frontale è tracciato, nella tecnica mista a “graffito” lineare e a fondo ribassato (“cham- plevé”), uno stemma inquartato in decusse (o in croce di Sant’Andrea), a scudo ovale con cornice accartocciata e legato ai lati da nastri; sui fianchi motivi fasce e motivi geometrici, mentre sul manico sono tracciate linee parallele oblique. Dipinto in bruno “ferraccia” e verde “ramina”. L’opera trova numerosi confronti nel “graffito” veneto, particolarmente con la produzione di Legnago (b), documentata in vari rinvenimenti, tra i quali segnaliamo un frammento, recuperato in via Roma1, per la particolare affinità alla tipologia tecnica e decorativa del boccale in esame, al centro del quale campeggia lo stemma della famiglia Abrami. Conferma l’attribuzione di un altro boccale di area veneta, analogamente stemmato e di foggia del tutto simile a questo in esame, conservato nel Museo Civico di Spalato2. 1FIORONI 1962,Tav. XLVII. 2 Antiche ceramiche italiane 2001, p. 30.