Il boccale mostra corpo sferoidale, poggiante su alto piede a base svasata con accenno d’orlo; è dotato inoltre di larga bocca ad alto colletto cilindrico, versatore a tubetto, unito al collo con un crodolo ritorto, e di robusto manico a nastro. Sulla zona anteriore, all’interno di un medaglione circolare, delimitato da un festone di foglie e frutta, campeggia uno stemma, con cornice accartocciata e legato da nastri ai fianchi, affiancato dalle inziali “T” e “O”; sulla zona retrostante, il manico presenta la data “1551 e all’attacco inferiore il disegno di una foglia (c). Dipinto in arancio, blu, giallo e verde. Significativo saggio, specie in ragione della data, della abbondante produzione di vasellami, caratterizzati da questa foggia per lo più destinata ai corredi da farmacia, è prodotti dalle officine dell’ Italia centrale nell’arco della prima metà del ‘500. Particolarmente derutesi sono la foggia della brocca, l’uso di campire col giallo carico il tubetto versatore, le decorazioni complementari al tema principale (stemma, simbolo e scritta farmaceutica), quali “trofei”, motivi “alla porcellana”, con dettagli a volte anche graffiti, il largo festone di foglie e frutta, ecc., e soprattutto lo stesso modo di tracciate le cifre delle date e di legare i medaglioni con nastri, talvolta riscontrabili anche in vasellami prodotti nelle vicine fabbriche eugubine. Circa l’identificazione dello stemma, c’è da osservare come il rimando più scontato sia agli Aldobrandini, il cui stemma però si differenzia per il numero delle stelle, che sono sei, ed altresì alle famiglie Sfondrati e Ranieri di Perugia, presente su diverse opere maiolicate 1, ma va segnalata particolarmente l’araldica della famiglia Aloisi, la cui blasonatura (“D’azzurro alla banda doppiomerlata d’oro accompagnata da due stelle di otto raggi d’oro”), corrisponderebbe maggiormente alla presente versione maiolicata. A queste ipotesi aggiungiamo, per completezza, quella della famiglia Reggio, la cui araldica è inclusa nel Blasonario Baccarini, della biblioteca comunale di Faenza. Tuttavia c’è da rilevare che le ipotesi avanzate non sono del tutto risolutive data la non corrispondenza tra le iniziali dei cognomi citati e quelle che compaiono a fianco dello stemma del nostro boccale. Si segnala inoltre, per auspicabili approfondimenti in merito, un boccale molto simile, nella foggia e nell’arma, pubblicato nel catalogo della vendita degli arredi della Villa l’Imperialino di Firenze 2. 1RAVANELLI GUIDOTTI 1988, pp. 116- 117, scheda 3 b. 2SAN MARCO 1969, n. 432, p. 149.