Importanti maioliche italiane dal Rinascimento al Barocco

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Coppa (“crespina”) Casteldurante, bottega dei Picchi, maniera di Andrea da Negroponte, 1555- 60 ca.

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Descrizione

Coppa (“crespina”) Casteldurante, bottega dei Picchi, maniera di Andrea da Negroponte, 1555- 60 ca.

Maiolica Diametro cm 27 Connessione trasversale Provenienza: mercato antiquario
Ulteriori informazioni
La coppa presenta umbone centrale, attorno al quale si dispongono delle baccellature a larghi ovuli, teminanti a smerlatura all’orlo; il piede è a parete svasata. Sul recto è istoriato a piena superficie il mito ovidiano di “Perseo e Andromeda” (OVIDIO, Met., IV, 665- 739). Andromeda è raffigurata al centro della composizione, ignuda e legata ad uno scoglio, mentre sta per cadere vittima sacrificale di un drago marino, qui dipinto a a sinistra della scena, mentre sul lato opposto è descritto Perseo, il giovane eroe greco in atto di sopraggiungere impugnando una lunga spada; in alto a sinistra è rappresentato Pegaso mentre sorvola il mare in corrispondenza del mostro. Il paesaggio è un ambiente marino africano, adatto ad evocare la terra della principessa etiope, con una palma in primo piano, una distesa marina, città in lontananza e monti all’orizzonte (a). Sul verso, al centro del piede, è tracciata la legenda, in corsivo e col blu, “andromeda et p (er)/seo” (b). Dipinta a piena policromia come abbiamo osservato in alcune opere precedentemente illustrate in questa sede (v. schede nn. 56-58), anche in questo caso siamo davanti ad un’opera che si può ascrivere alla mano del pittore che va sotto il nome di Andrea da Negroponte, legato alla bottega dei Picchi, con opere che si datano soprattutto tra il 1550 e il 1560. E’ maestro fecondo, che collaborò con la bottega durantina dei Picchi, che dipinge con grande disinvoltura, dotato di una sua personalità, con uno stile figurativo corsivo di grande prestezza di mano che non rispecchia più i canoni classicheggianti della miglior produzione urbinate, ma di certo sa evocare, come dimostrano le divertenti fattezze di Pegaso e del drago, i miti ovidiani con vivace vena fabulistica: la stessa che egli manifesta su un’altra “crespina”, di identica iconografia a questa in esame, del Museo di Braunschweig, che il Negroponte però modifica nella legenda, ovvero “Angelica ligata al sasso” 1. 1LESSMANN 1979, scheda 116, p. 155; v. le altre “crespine” alle schede nn. 119, 120, pp. 156-7.
Asta Live 267

Importanti maioliche italiane dal Rinascimento al Barocco

mar 25 Ottobre 2016
Milano
TORNATA UNICA 25/10/2016 Ore 15:00
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