Importanti maioliche italiane dal Rinascimento al Barocco

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Piatto Deruta, prima metà del sec. XVI

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Descrizione

Piatto Deruta, prima metà del sec. XVI

Maiolica Diametro cm 25 Buono stato di conservazione Provenienza: già collezioni Rotschild e Damiron.
Ulteriori informazioni
Il piatto mostra ampia tesa ad orlo profilato e basso cavetto poggiante su cavetto apodo, con accenno di appoggio del piede a lieve incavo. All’interno di un medaglione centrale, delimitato da un giro di archetti, è raffigurato il busto di un personaggio di profilo, volto a destra, laureato e con clamide; sulla tesa si dispongono quattro larghi settori, delimitati da fasce ad embricazioni, che racchiudono “grottesche” e “occhi di penna di pavone”. Sul verso è dipinto un motivo “a corolla”, con sette larghi petali, laceolati e tratteggiati, alternati ad altrettanti petali cuspidati. Dipinto in arancio, blu, giallo e verde. Una articolata catena di prestigiosi passaggi collezionistici caratterizza la storia di questo piatto di raffinata fattura. Fu, ad esempio, nelle raccolte Rothschild e Damiron. Lo prova un efficacissimo disegno che lo illustra nel catalogo di quest’ultima, costituita da Charles Damiron, che si curò di tramandarne la fisionomia privata nel suo lavoro monografico “Majoliques Italiennes”, edito nel 19441. Questa pregevole testimonianza storiografica, va di pari passo col valore dell’originale. La sua osservazione diretta infatti consente di affermare che si tratta di un notevole saggio di primo ‘500 derutese, con un profilo virile classico, di singolare resa stilistica specie nell’allungamento orizzontale della barba puntuta, che conferisce un’acutezza quasi caricaturale al personaggio. Derutese è anche il repertorio complementare al medaglione, che sulla tesa propone settori regolari con “grottesche”, embricazioni e soprattutto “occhi di penna di pavone”, che nell’impianto stilizzato somigliano a delle larghe embricazioni: un esemplare con impostazione del tutto affine è nel Metropolitan Museum di New York (inv.n. 46. 85. 42). Non meno interessante è il verso dell’opera ornata del cosiddetto motivo a “petal-back”, cioè una corolla con petali tratteggiati, che richiama anche certe opere coeve di produzione senese (così, ad esempio, un piatto con stemma Sani della colle- zione Chigi Saracini di Siena)2. 1DAMIRON 1948, fig. n. 68. 2RAVANELLI GUIDOTTI 1992, pp. 76- 82, scheda 2. Bibliografia L’opera è pubblicata in: RAVANELLI GUIDOTTI 2016, p. 11, figg. 6 a-b.
Asta Live 267

Importanti maioliche italiane dal Rinascimento al Barocco

mar 25 Ottobre 2016
Milano
TORNATA UNICA 25/10/2016 Ore 15:00
Nelle schede descrittive non è sempre indicato lo stato di conservazione dei beni, invitiamo a richiedere sempre il condition report prima di effettuare le proprie offerte