Dalla Raccolta di un Maître-Horloger

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Pendola da tavolo in bronzo dorato, Francesco Manfredini (m.1810) e Pierre Philippe Thomire (?) (1751-1843)

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Descrizione

Pendola da tavolo in bronzo dorato, Francesco Manfredini (m.1810) e Pierre Philippe Thomire (?) (1751-1843)

Quadrante smaltato a numerazione romana per le ore firmato sul quadrante Manfredini Fece a Parigi sormontato da un piccolo vaso ad urna con piedi leonini decorato con frutta e due colombe; ai lati, sull’elemento di raccordo, due coppie di delfini affrontati; più in basso due putti alati seduti su uno sgabello sono intenti alla lettura; sotto di loro, su ogni fianco ricurvo della cassa, un genio alato, stante su un globo, tiene con le mani due veli che sorreggono una ghirlanda; sul fronte, un fregio rettangolare in bassorilievo riporta una teoria di 4 menadi danzanti condotte da un satiro; ai lati del fregio, due testi di giovane con berretto frigio; sopra e intorno al quadrante girali e decori fitomorfici. Meccanica con scappamento ad ancora, sospensione a filo e registro a tergo, suoneria a ore e mezze al passaggio con suddivisione su ruota partitora. cm 43x33x12
Ulteriori informazioni
Si tratta con certezza di Francesco Manfredini (morto il 16 giugno 1810) attivo a Parigi intorno al 1803-1804 con un laboratorio di “Bigiotteria d’Indoratura dei metalli e d’orologeria”. Artefice molto apprezzato per la qualità dei suoi lavori, Francesco Manfredini è autore di alcuni orologi destinati sia al Vice Presidente Francesco Melzi d’Eril (1752-1816), sia all’élite della società italo-francese dell’epoca. Successivamente, su invito del Viceré d’Italia, trasferì il suo laboratorio parigino a Milano dove ebbe la concessione di fregiarsi del titolo di Orologiere del Re e dove dette vita alla famosa fonderia Eugenia da cui più tardi uscirono i bronzi (la sestiga e le 4 vittorie a cavallo) che ornano l’Arco della Pace. A proposito della forte adesione dei manufatti del Manfredini ai modelli francesi contemporanei, Benedetta Gallizia di Vergano, che ha studiato a fondo l’argomento, commenta: “Andrà infatti notato come esistano alcune pendole firmate dai Manfredini o, più specificatamente da Francesco Manfredini, simili se non identiche ad altre opera dei bronzisti parigini Claude Galle (1759-1815) e Pierre - Philippe Thomire (1751-1843), fatto che induce a considerare la possibilità che Francesco Manfredini, citato nei documenti come orologiaio e quindi, probabilmente, specializzato nella fabbricazione dei meccanismi degli orologi piuttosto che delle casse, durante il suo soggiorno nella capitale francese abbia acquistato da questi artefici le casse in bronzo in cui inserire i suoi meccanismi.” (1) Una prova che avvalora la tesi della studiosa è data da una pendola apparsa sul mercato punzonata THOMIRE A PARIS e che riporta lo stesso fregio con menadi e satiro (vedi foto in B/N) che compare identico nella nostra pendola. Cosa che ci fa dedurre che la cassa della nostra pendola sia dovuta al più famoso dei bronzisti francesi. Tra gli oggetti firmati Manfredini realizzati prima del 1810 ci sono candelabri, vasi e grandi orologi destinati agli appartamenti di Palazzo Reale di Milano. Una pendola firmata “Manfredini Orolo.ro del Re Milano” raffigurante il carro di Diana si trova in Palazzo Isimbardi. Altre due sono presso il museo dell’800, un’altra, tratta dall’Aurora del Reni, è presso l’Ambrosiana. Un “trofeo” firmato Manfredini è esposto al Museo del Castello, sempre a Milano. 1) B. Gallizia di Vergano, Nuovi documenti per i Manfredini, in “Rassegna di Studi e di Notizie” vol. XXVI, anno XXIX, Milano 2002, p. 239 passim / Antiqua .mi
Asta Live 307

Dalla Raccolta di un Maître-Horloger

mar 16 Maggio 2017
Genova
TORNATA UNICA 16/05/2017 Ore 15:00
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