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Bernardo Castello (Genova 1557-1629)
Santa Caterina d'Alessandria

€ 7.000,00 / 8.000,00
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Descrizione

Bernardo Castello (Genova 1557-1629) Santa Caterina d'Alessandria

olio su tela, cm 121,5x94
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Perizia di Anna Orlando scritta al proprietario, ottobre 2017: Questo inedito dipinto, da assegnare senza esitazione alla mano del pittore genovese di Bernardo Castello (1557?-1629), viene ad aggiungersi a un corpus pittorico che solo in parte è presente nella monografia che gli dedicò la storica dell’arte tedesca Regina Erbentruat (1989). A quasi trent'anni dall'importante pubblicazione che poneva l'artista all'attenzione degli studi internazionali, sarebbe oggi quanto mai necessario un aggiornamento, in ragione della quantità di nuove opere - dipinti e disegni - che ne restituiscono meglio la fisionomia, peraltro ben tracciata dalla Erbentraut che ne sottolineava giustamente fin da subito la levatura non solo strettamente pittorica, ma anche culturale. La figura della giovane santa e regina, che qui campeggia da protagonista nello spazio scenico di questa tela, compare altre volte in quadri a più figure a destinazione privata o pubblica, come per esempio nello Sposalizio mistico di santa Caterina di collezione privata (Erbentraut 1989, tav. 73); nella pala della parrocchia di Camogli e in quella conservata nella sacrestia di S.M. delle Vigne a Genova, per esempio. Bernardo Castello, padre di Valerio (1624-1659) e fratello minore del celebre miniatore Giovanni Battista (1549 ca.-1639), vive da protagonista quella particolarissima stagione di passaggio dall'eredità di Luca Cambiaso (1527-1585) al veloce affermarsi, grazie anche alle presenze fiamminghe, dal naturalismo al precoce barocco (di cui proprio il figlio Valerio è insigne esponente). La sua stanza era condotta insieme al fratello Giovanni Battista. Con quella di Giovanni Battista Paggi (1554-1627), pressoché coetaneo, “superavano le altre tutte di più pregio e valore”, come ricorda il Soprani. Bernardo ebbe modo di aggiornarsi con numerosi viaggi. Fondamentale quello a Roma, dove restano come testimonianza i suoi ritratti di Cambiaso e di Sofonisba Anguissola all'Accademia Nazionale di S. Luca. Egli resta tuttavia sempre legato a Genova, al punto di rifiutare il ruolo di pittore di corte a Torino nel 1618, posizione poi offerta a Sinibaldo Scorza nel 1619. Al ritorno da Roma, nel 1605, la sua fama è già notevole e ben note la sua cultura e il legame stretto con poeti e letterati. Si ricordi la vicenda che lega il suo nome come finanziatore di ben quattro edizioni della Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso, suo amico. Uscite tra il 1590 e il 1617, la prima a Venezia e le altre a Genova, sono tutte illustrate con incisioni per cui egli stesso fornì i disegni e la loro circolazione negli ambienti più colti della Penisola garantirono al pittore genovese una indelebile notorietà. La sua pittura, come manifesta questa sua bella prova, propone un riuscito mix di sobrietà e rigore didascalico - ingredienti imposti dal clima di Controriforma a cui Bernardo partecipa –, con un pacato ma sincero naturalismo. Il tutto sopportato, come si vede qui, da una solidità di mestiere: saldo impianto disegnativo, sapiente gestione del rapporto luce e ombra, fine modulazione degli incarnati, compostezza plastica. Per un risultato di qualità e grande piacevolezza. Anna Orlando
Asta Live 319

Dipinti Antichi

mer 15 Novembre 2017
Genova
TORNATA UNICA 15/11/2017 Ore 16:00
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