L'opera appare una copia tardiva tratta dall'autoritratto che la pittrice francese, tra le più corteggiate ritrattiste del suo tempo, confezionò per l'Accademia di San Luca allo scadere del XVIII secolo. In fuga da Parigi dove imperversava la rivoluzione, Elisabeth Vigèe Le Brun rese omaggio alle corti più celebri d'Europa, lasciando anche a Roma un segno del suo passaggio e delle sue abilità, orgogliosamente manifeste nell'iscrizione, fedelmente riportata anche dalla nostra copia, che campeggia in un angolo in alto a sinistra: Virginia Lebrun Pittrice.