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Orcio da farmacia Montelupo, Pittore di Cesare, 1580 circa

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Descrizione

Orcio da farmacia Montelupo, Pittore di Cesare, 1580 circa

Maiolica a gran fuoco. Altezza cm 37. Conservazione: probabilmente rotto in più frammenti e ricomposto in restauro

L’orcio mostra corpo ovoidale su cui frontalmente, all’altezza della spalla, si innesta un versatore a tubetto cilindrico; ai lati sono applicate due anse foggiate “a delfino”, poggianti su un mascherone plastico; il collo è alto e ad orlo estroflesso. Sulla faccia anteriore, all’interno di un ampio tondo, campeggia l’immagine di “San Francesco che riceve le stimmate”, su sfondo montuoso. Il tondo è circondato da un festone di foglie e frutta, mentre la restante superficie è decorata con foglie partite in blu. Alla base del tondo è tracciato un cartiglio orizzontale con la scritta farmaceutica in caratteri capitali “MEL ROSATO COLATO”. Dipinto a piena policromia.
La destinazione farmaceutica e l’emblema fanno ragionevolmente pensare che quest’opera appartenesse ad un corredo farmaceutico conventuale. Vale ricordare a tal proposito che numerose furono dalla seconda metà del ‘500 i “fornimenti” prodotti a Montelupo per comunità francescane, per lo più contrassegnati dal simbolo canonico delle due braccia incrociate unite alla croce, e quasi sempre decorati a fogliami partiti blu, repertorio tra i più richiesti per tale genere di vasellami apotecari, proprio come l’orcio in esame conferma.

Ma quest’opera si stacca nettamente dalla produzione più seriale di tali “fornimenti” francescani per la presenza di un medaglione “istoriato”. Qui infatti al più frequente suddetto simbolo francescano, si è preferita la figura del santo, per di più stilisticamente riconducibile ad uno dei protagonisti dell’ “istoriato” di Montelupo della seconda metà del ‘500: il “Pittore di Cesare”, il cui nome è ricavato da una coppa raffigurante “Cesare al Rubicone”, al quale si assegnano varie opere istoriate e soprattutto un grande ovale con “La salita al calvario”, del Museo di Sèvres, datato “1579”2.
La maniera del pittore si riconosce soprattutto dai tratti del volto, lungo e scavato del santo, che sono gli stessi di quelli di Cristo del suddetto ovale. Inoltre il paesaggio quasi assente, solo due picchi montuosi in lontananza, dà ampio risalto alla figura del santo che domina grazie sia allo sfondo luminosissimo in giallo sia per la massa scura del suo saio.

1RAVANELLI GUIDOTTI 2019, pp. 40 e s.
2RAVANELLI GUIDOTTI 2019, pp. 81-83.

2019
RAVANELLI GUIDOTTI C., Maioliche di Montelupo. Stemmi, ritratti e “figurati”, Firenze 2019.

Asta Live 611

Maioliche e Porcellane - I

gio 16 Dicembre 2021
Genova
TORNATA UNICA 16/12/2021 Ore 10:00
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