Clelia Grillo Borromeo (1684-1777) Rilievo in marmo Del lotto fa parte anche una medaglia celebrativa in bronzo con la sua [..]
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L’opera raffigura la nobildonna genovese Clelia Grillo, andata in sposa l’8 marzo 1707 al conte Benedetto Borromeo, erudita e anticonvenzionale fondò nella sua dimora milanese un salotto culturale denominato “Accademia Cloelia Vigilantium”. La sua condotta anticonvenzionale la portò in rotta con i Borromeo e le sue posizioni anti austriache le causarono ritorsioni e provvedimenti come l’esilio da parte dell’Imperatrice Maria Teresa d’Austria, revocata solo nel 1749.
Rientrata a Milano, venne accolta da una folla festante di sostenitori e amici che in suo onore fecero coniare una medaglia commemorativa con la sua effige su un lato e Minerva che porge la mano a Genova con il motto “Gloria Genuensium” sull’altro. Riaperto il salotto milanese ebbe, nell’ultima parte della sua esistenza, vicissitudini di vario genere dovute alla salute e alla sua vita eccentrica; fu per esempio molto appassionata di giochi d’azzardo per cui contrasse ingenti debiti. Clelia Grillo morì a Milano nell’agosto 1777 e nel 1920, a parziale riconoscimento del suo ardire politico e culturale, un discendente della famiglia Borromeo fece apporre nel suo cenotafio nella collegiata di S. Maria Podone una lapide che recita “...le agitazioni e le ansie della politica conobbe e fieramente sofferse...”