Moneta di grande prestigio e fascino.
Esemplare proveniente dall'asta F. Schlessinger, 2 maggio 1933, lotto n. 1135, dall'asta Adolph Hess, Zurigo, 31 gennaio 1994, n. lotto 1110 (aggiudicata a 28.000 fr. sv.) e dall'asta NAC Numismatica, Milano, 30 novembre 2014, lotto n. 331 (aggiudicata a 32000 euro).
Il conio di questo testone fu opera di Gian Battista Cavalli, incisore alla zecca di Mantova dal 1523 al 1540 circa.
Poiché nella leggenda del diritto compare solo il titolo di marchese di Mantova, la datazione di questa moneta è precedente al 1530, anno della nomina di Federico Gonzaga a duca da parte dell’imperatore Carlo V.
L’impresa del monte Olimpo fu adottata sulle monete da Francesco II Gonzaga e fu tra le preferite di Federico II. Si ritiene che il monte Olimpo, come cima inaccessibile, simboleggi la grandezza raggiunta dalla casa Gonzaga attraverso vie impervie e grazie all’aiuto della FIDES, che forse non è solo la fede religiosa, ma anche la fedeltà politica all’imperatore. Una diversa interpretazione dell’impresa vedrebbe nel monte Olimpo, sede degli dei, la rappresentazione della città di Mantova, con il suo splendore artistico e culturale.