Coppa ovale Faenza, primo pittore della Fabbrica Ferniani (Sig. Domenico, già Pittore del 1740), metà del XVIII secolo
Maiolica. Dimensioni: altezza cm 4,8; cm 24,5x20. Conservazione: qualche felatura; sbeccatura al bordo
L’ovale, poggiante su basso piede, presenta centro leggermente umbonato e parete a strette costolature terminanti con orlo ondulato. All’interno della conca, entro medaglione ovale, è istoriato il biblico episodio della serva Agar e del figlio Ismaele ai quali, allontanati da Abramo, smarriti e privi di acqua nel deserto di Bersabea, Dio mandò un angelo. All’esterno dell’ovale si dispongono otto piccole nature morte (“fruttine”) e sul bordo filettature e motivo “a peducci” in arancione. Verso integralmente smaltato
Siamo di fronte ad un’opera canonica del sig. Domenico, primo pittore della Fabbrica Ferniani di Faenza, nel secondo quarto del ‘700, già detto Pittore del 1740. E’ artefice dalla maniera inconfondibile, che gioca tutto sul colore, buttato giù in modo estemporaneo a macchie, con zone più o meno dense, specie il blu, dove il contorno è quasi inesistente, ottenendo l’effetto di un bozzetto, in una sintesi coloristica che conferma la costante e felice vena narrativa del maestro
I temi istoriati prescelti per questo genere di coppe ovali, “ovate” nei documenti, per lo più destinate a fruttiere, spaziano da soggetti profani, come scene campestri, a quelli sacri, soprattutto biblici, come quest’opera può ben confermare (C. RAVANELLI GUIDOTTI, Arcadia di faïence. Il pavimento della cappella di palazzo Ferniani a Faenza, Imola, 2019, pp. 58- 63)