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Capezzale in bronzo dorato, rame e argento, Firenze, intorno al 1700

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Descrizione

Capezzale in bronzo dorato, rame e argento, Firenze, intorno al 1700

cm 46x29, dipinto cm 18x16.L'eccezionale capezzale è composto da un dipinto su rame sostenuto da una cornice in bronzo dorato rappresentante volti di putti alati alternati a conchiglie aperte. L'apicagnolo, disegnato con magnifici mascheroni barocchi, tiene incastonata una lastra d'argento su cui è inciso lo stemma mediceo. Quest'ultimo rappresenta le caratteristiche palle.La cornice è esemplare della produzione fiorentina di raffinati finimenti in bronzo dorato dalle forme barocche di cui fu celebre ideatore Giovan Battista Foggini (Firenze 1652-1725) e trova analogie esecutive e stilistiche nella parte del mascherone e delle volute a conchiglia con l'opera del bronzista Mario Grifoni, documentato a Firenze negli inizi del XVIII secolo, e con un gruppo di disegni (Giornale 1713-1719) conservato presso il Gabinetto del disegno e delle stampe degli Uffizi.L'ovale, dipinto su rame, rappresenta la Madonna assunta in cielo. La composizione si distingue per un'accentuata verticalità, che pone lo spettatore in una posizione di visione dal basso verso l'alto. Il modellato delle vesti si presenta schiacciato ed elegante mentre la cromia degli incarnati è chiara e smaltata. Anche lo sfondo, di un colore giallo tramonto, contro cui risplendono le stelline bianche che incorniciano il volto della Vergine, fa pensare quasi alla versione rimpiccolita di un monumentale affresco. Il pittore che meglio rientra in questi parametri è senza dubbio Anton Domenico Gabbiani (Firenze 1653 - 1726), pittore tra i più importanti del barocco Toscano. I suoi buoni rapporti con i Medici iniziarono già da bambino, quando il granduca Ferdinando II gli fece dono di tre scudi al mese per poter meglio proseguire gli studi. Alla morte di Ferdinando, il favore granducale accrebbe. Salito al trono Cosimo III (1670) Gabbiani fu scelto tra i primi per essere mandato a Roma all'Accademia di Palazzo Medici Riccardi e, dopo un soggiorno di qualche anno a Venezia, cominciarono gli incarichi granducali in Toscana, che lo portarono a divenire il pittore preferito di Cosimo III ma soprattutto dell'erede designato al trono, il Gran Principe Ferdinando III (1663 - 1713), per cui Gabbiani affrescò ville e palazzi medicei. Nella residenza di Poggio a Caiano, dove Gabbiani lavorò a più riprese, il Gran Principe aveva allestito il suo Gabinetto delle opere in piccolo di tutti i più celebri pittori. Inoltre, il primo documento che attesta un'opera del Gabbiani parla proprio di un dipinto su rame, che sappiamo cosí essere un supporto utilizzato dal pittore (cfr. R. Spinelli, Nato sotto una buona stella, in Il Gran Principe Ferdinando de' Medici e Anton Domenico Gabbiani, Mecenatismo e committenza artistica di un pittore fiorentino alla fine del Seicento, Firenze 2003, pp, 22 - 31, in part. nota 24).
Ulteriori informazioni
Cfr BRONZI DECORATIVI IN ITALIA. Bronzisti e fonditori dal seicento all'ottocento di Enrico Colle, Angela Grisieri, Roberto Valeriani. Ed. Eletta Milano 2001.
Asta Live 228

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mar 26 Maggio 2015
Milano
TORNATA UNICA 26/05/2015 Ore 17:00
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