Un'Importante Raccolta di Opere in Cera

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Filippo Scandellari (attribuite a) L’Addolorata, il Redentore Cere policrome

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Descrizione

Filippo Scandellari (attribuite a) L’Addolorata, il Redentore Cere policrome

Le due figure, sono raffigurate a mezzo busto, aggettanti dal fondo su cui si stagliano raggi. Entrambi portano vesti purpuree con manti azzurri; la Vergine ha il capo coperto da un velo bruno che ricade sulla spalla destra; il Cristo porta la CroceDimensioni cm 17 x 13; 16,8 x 12,9 rispettivamenteBologna, metà del XVIII secoloQueste due ceroplastiche di notevole finezza esecutiva si inseriscono nella tradizione scultorea bolognese che inizia con Giuseppe Maria Mazza (1653-1741) e viene proseguita da Angelo Gabriello Piò (1690-1769). Piò ci interessa qui perché a lui sono stati universalmente attribuiti diversi ritratti in cere colorate e una Sacra Famiglia conservata a Bologna nella Chiesa dei SantiVitale e Agricola. Purtroppo nessun lavoro in cera del Piò, né della maggior parte dei ceroplasti bolognesi fra Barocco e Rococò,è documentata con assoluta certezza.Ad ogni modo la Sacra Famiglia testé menzionata è universalmente accettata come opera di Piò e come tale risulta già menzionata in un documento del conoscitore settecentesco Marcello Oretti. Altri lavori in stucco o terracotta del Piò possono essere avvicinati alle due piccole opere qui esaminate ma le forme di queste ci appaiono di un gusto leggermente più minuzioso e morbido e potrebbero far pensare ad un artista più giovane. Si imporrebbe qui il nome di Filippo Scandellari (1717-1801) che fu allievo del Piò e autore di alcuni lavori in cera: è lo Scandellari stesso a scriverlo in una Vita di Filippo Scandellari scultore bolognese scritta da lui medesimo nell’anno 1769. D’altra parte i lavori resi noti da Eugenio Riccomini sembrano consentire l’attribuzione che qui proponiamo.E’ comunque opportuno tener presente che la nostra idea è una proposta fatta, se così possiamo dire, per esclusione. Non abbiamo alcun dubbio che queste due delicate immagini siano bolognesi e datino attorno alla metà del XVIII secolo. Il loro stile si adegua all’arte allora imperante in quella città e portata al suo culmine dalle pitture di Donato Creti (autore anche di qualche rara scultura) e dalle opere di Mazza e di Piò.Nota bibliografica:J. von Schlosser, Storia del ritratto in cera, edizione italiana a cura di A. Daninos, Milano, 2011, p.152; E. Riccomini (a cura di) Mostra della scultura bolognese del Settecento, Bologna 1965; R. Lightbown et al. Ambre, avori, lacche e cere, Milano, Fabbri, 1981, pp. 68-702012Alvar Gonzalez-Palacios
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Un'Importante Raccolta di Opere in Cera

mer 18 Novembre 2015
Milano
TORNATA UNICA 18/11/2015 Ore 17:00
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