"Dal punto di vista stilistico il nostro dipinto non presenta dubbi sull’autografia. Sono tipiche di Beinaschi le tinte luminose, la luce fiammeggiante che crea un suggestivo contrasto con le ampie zone scure brune e nere, e quei colori ocra e violaceo intenso che lo pongono in costante accordo con gli esiti di Mattia Preti. Sono ricorrenti nel suo percorso le tipologie in scorcio e un poco affilate nel profilo, come nelle pale raffiguranti la Visitazione e l’Annunciazione, nella chiesa napoletana di Santa Maria delle Grazie a Caponapoli (si vedano in La pittura napoletana del ‘600, a cura di N. Spinosa, Milano, 1984, nn. 23-24). Nei volti delle donne troviamo la medesima ispirazione di sapore barocco, ma di un barocco macerato e contrastato nei toni da quelle pennellate dense e incisive che rendono tipica la stesura pittorica di Beinaschi. Questo effetto è reso altrettanto evidente nella tela con Martirio di Sant’Erasmo, del Museo Diocesano di Salerno (si veda in Civiltà del Seicento a Napoli, catalogo della mostra, Napoli, 1984, p. 191), che alimenta i contatti con l’opera in esame per l’esecuzione spezzata e nervosa delle pieghe delle vesti e per la qualità liquida e sommaria della realizzazione delle mani (...)."
Expertise Franco Moro