Importante servizio da scrittoio. Nefrite e bronzo fuso, cesellato, dorato e pietre Cabochon. Russia XIX-XX secolo
L’elegante insieme, composto da una coppia di candelieri, un vaso biansato, un calamaio, un porta penne, un vassoio, un campanello a pulsante, un contenitore, un tampone asciuga inchiostro, e un tagliacarte, è realizzato in nefrite con finimenti in bronzo dorato finemente cesellati, e aderisce ai modelli decorativi di ispirazione neoclassica cari all’oreficeria russa a cavallo tra il XIX e il XX secolo.
L’uso della pregiata nefrite e l’alta qualità dell’insieme testimoniano una importante committenza come quella della famiglia dei principi russi Gorchakov.
L’attuale proprietà ci rende noto di averlo acquisito alla fine degli anni '70 da un ramo ereditario rappresentato dalla nobildonna Malene (Bebe) Soldatenkov, pronipote del principe Alexandre Gorchakov.
Bebe Soldatenkov soggiornava con la madre a Villa Siracusa (già Villa Regina Margherita di Savoia) a Sorrento, proprietà di famiglia già da prima della Rivoluzione d’ottobre.
Bebe, più volte protagonista delle cronache dell’epoca anche per la sua proverbiale bellezza, viene anche ripetutamente citata nella celebre opera “L’esule di Capri”, dello scrittore Roger Peyrefitte, ed è tra gli anni '60 e '70 che alienò la sua preziosa collezione di opere dell’orafo Karl Fabergè.