Piatto Alto Lazio, fine ‘600 - primo ‘700
Maiolica a gran fuoco. Diametro cm 33,5. Conservazione: buona; una felatura che parte dalle ore 6 verso il centro; minimi salti di smalto e usure specialmente al bordo
Piatto ad ampio cavetto, breve tesa e piede a cercine. Sul recto, al centro del cavetto campeggia la figura di un giovane in atto di avanzare verso sinistra su un terreno erboso, reggendo un grappolo d’uva; sulla tesa di dispongono una raggiera di pennellate gialle e una linea ondulata. Il verso è grezzo, privo di rivestimento.Dipinto in azzurro, giallo, nero e verde.
L’opera come la precedente si colloca all’interno della produzione centro-italiana che si ispira agli “arlecchini” montelupini secenteschi, di cui mantiene la centralità dominante della singola figura e sviluppa le stesse tematiche figurative popolari, quasi sempre di genere. Qui viene proposto un giovane, forse un servitore, che si distingue quale documento di costume. Il giovane infatti indossa un cappello, un abito composto da una livrea di un tipo generalmente in dotazione alla servitù delle famiglie nobili o reali, calzoni a polpaccio, calze e scarpe leggere.
Conferma l’attribuzione di quest’opera all’area alto-laziale la scelta del retro a risparmio di rivestimento, cioè lasciato grezzo, che si differenzia dai modelli montelupini che invece, oltre ad avere il piede a disco, sono sempre smaltati.