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Portafiori con tre satiretti Doccia, Urbano Lucchesi e Manifattura Ginori, 1885-1900 circa

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Descrizione

Portafiori con tre satiretti Doccia, Urbano Lucchesi e Manifattura Ginori, 1885-1900 circa

Maiolica dipinta in policromia. Marca: “Ginori” sormontato da una corona / 459, in blu; Mod. 459; dec. (non indicato). Firma: “U Lucchesi”, a impressione nella pasta. Altezza cm 59. Conservazione: qualche mancanza alla vaschetta portafiori e all’alzata; minime sbeccature e salti di smalto

La raffinata composizione della vaschetta portafiori con alzata, posta sulla sommità della composizione, rivela l’eclettismo ottocentesco con le virtuosistiche traforature che richiamano il vasellame settecentesco, mentre il decoro a palmetta, i mascheroni, le protomi leonine e il decoro “a raffaellesche” è propria dell’espressione artistica di questo periodo. Espressione che all’incirca dagli anni Ottanta dell’Ottocento trova nella produzione della Manifattura di Doccia una caratteristica identità con l’introduzione di “soggetti di fantasia”, individuabili in questo esemplare nei tre satiretti dalle delicate fisionomie di fanciulli, che poggiano su un masso roccioso incorniciato da pesci dalla cui bocca si originano conchiglie e da rospi. Appare evidente la volontà di evocare un’ambientazione marina, che richiama a decorazioni per fontane.
L’articolata composizione descritta trova conferma nell’ideazione del modello di questo portafiori da parte dello scultore accademico Urbano Lucchesi, come rivelato anche dalla sua firma apposta in pasta sulla base in corrispondenza della zampa di un satiretto. Questi fu allievo di Giovanni Dupré e dal 1875 professore all’Accademia di Belle Arti di Firenze, dove studiò nel 1871. La sua collaborazione con la Manifattura di Doccia, come direttore artistico, ebbe inizio intorno al 1881 e si protrasse all’incirca fino al 1900.
Si deve al suo ingegno l’introduzione di soggetti di fantasia inizialmente destinati alla produzione in maiolica, che ebbe un notevole sviluppo nelle realizzazioni artistiche della fabbrica durante la seconda metà dell’Ottocento, come rivelato dalla documentazione inerente la partecipazione della Ginori alle Esposizioni internazionali. A tal proposito, lo spoglio di questa documentazione ha permesso di rintracciare all’Esposizione di Roma del 1889 la presenza di un modello analogo al nostro, anche se la progressione numerica del numero di modello “459”, che accompagna la marca, ne anticipa l’invenzione al 1885. Questa composizione rimane in produzione almeno fino al 1900, poiché nella Tariffa matrice della Manifattura Ginori databile al 1901, viene indicato come “soppresso”.
Bibliografia:
R. Balleri, in Il Risorgimento della maiolica italiana: Ginori e Cantagalli, catalogo della mostra a cura di L. Frescobaldi Malenchini, O. Rucellai, Firenze 2011, pp. 290-291, cat. 82.
Asta Live 611

Maioliche e Porcellane - I

gio 16 Dicembre 2021
Genova
TORNATA UNICA 16/12/2021 Ore 10:00
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