Dopo il suo rientro da New York (nel 1930) dove aveva visto realizzato tutto quello che i futuristi sognavano, Depero si richiuse nel suo Trentino e la sua pittura divenne via via sempre più “rustica”. Poi, nel 1941, Depero si rifugia a Serrada, paese sull’altipiano di Folgaria, per sfuggire ai bombardamenti in Valle dell’Adige, e durante il soggiorno in montagna, spesso ri- prende vecchi temi e li rifà alla nuova maniera. E così è per questo disegno che riprende l’idea della “Flora fantastica”, lo scenario di fiori e piante tropicali che aveva ideato per il balletto “Le chant du Rossignol” di Stawinsky nel 1917. In realtà, questi fiori divennero già nello stesso anno, un piccolo dipinto su tavola che poi fu acquistato dall’amico Gianni Mattioli.