Dopo il suo rientro da New York (nel 1930) dove aveva visto realizzato tutto quello che i futuristi sognavano, Depero si richiuse nel suo Trentino e la sua pittura divenne via via sempre più “rustica”. Poi, nel 1941, Depero si rifugia a Serrada, paese sull’altipiano di Folgaria, per sfuggire ai bombardamenti in Valle dell’Adige, e durante il soggiorno in montagna, spesso riprende vecchi temi
e li rifà alla nuova maniera. E così fu per un dipinto del 1932 titolato “Prismi lunari” nel quale una casa era sezionata in modo tale da vedere gli interni e come sospesa nello spazio, il tutto in una cupa luce blu lunare e con la luna che occhieggiava dalla finestre. Quadro ancora del tutto futurista, ed anche un po’ metafisico, mentre in questo disegno, seppur con la stessa ispirazione, il contesto è altro... ed è appunto l’albero, secco, sulla sinistra a riportarci sulla Terra.