Si tratta di un dipinto che fa parte di un piccolo gruppo di opere sul tema dei cafe-chantant nei quali Baldessari gioca sulla prospettiva e sul lettering, ponendo in primo piano, sulla sinistra, di volta in volta una figura oppure un vaso di fiori, come in questo caso. La scritta in alto varia anche quella di volta in volta, come, ad esempio, in “Blu Cafe”, sempre del 1918 (archiviato in B18-28), oppure in “Lilly Fenitt”, che era il nome di una delle ballerine di un altro locale (archiviato in B18-36). Queste ed altre opere mostrano l’interesse di Baldessari per i bistrot, i cabaret, insomma per quel mondo notturno e, a volte, intimista, dove ci si può appunto divertire guardando gli spettacoli, ma anche stare da soli al proprio tavolino in un angolo tranquillo del locale. Opere che sono l’esito di un suo fugace viaggio a Parigi nella primavera del 1918, dove poi tornerà nel maggio del 1921 per partecipare alla mostra futurista alla Galerie Reinhardt.
Dal testo di Maurizio Scudiero contenuto nella relativa archiviazione.