La pisside, che tradizionalmente compare sulle monete gonzaghesche, è uno dei due vasi che secondo la leggenda conterrebbero una zolla di terra imbevuta del sacro Sangue di Gesù. Queste sacre reliquie sarebbero state portate a Mantova da Longino, il centurione che trafisse con la sua lancia il costato di Cristo sulla Croce, e vennero rinvenute nel 802 da un vecchio cieco a cui era comparso in sogno sant’Andrea per mostrargli il luogo ove i vasi erano sepolti. Nel 1472 le due pissidi con il Sacro Sangue furono collocate nella chiesa di Sant’Andrea, commissionata da Ludovico II Gonzaga all’architetto Leon Battista Alberti, e sono ancora oggi un venerato oggetto di culto per la città di Mantova e per tutta la cristianità.
Le monete di Francesco II con la pisside sono ritenute precedenti a quelle con l’impresa del crogiolo, assunta nel 1497. Rispetto al volto sicuramente più idealizzato che vediamo sul testone sopra elencato, qui il ritratto del duca è più realistico. Non conosciamo l’incisore dei conii.