Il presente Ritratto di Pellegrino del Ferro si inserisce nel corpus ritrattistico di Giacomo Ceruti come una delle testimonianze più intense e raffinate della sua produzione borghese. L’opera, di straordinaria forza psicologica, presenta un giovane uomo vestito di scuro, su fondo neutro, colto in un momento di silenziosa introspezione. La posa è composta, lo sguardo diretto ma velato di malinconia. La luce, dosata con maestria, modella il volto con morbidezza, mentre il trattamento del tessuto dell’abito rivela una resa materica essenziale e sincera.
Ceruti, celebre per la sua capacità di restituire la dignità e l'umanità dei suoi soggetti, affronta qui la ritrattistica con uno sguardo moderno, privo di idealizzazione, ma ricco di empatia. Il rigore compositivo e la sobrietà dell’impianto accentuano la forza espressiva del personaggio, reso con sobrietà e precisione narrativa. Il dipinto risulta inoltre di rilevante interesse storico e collezionistico in quanto documentato nella Fototeca Zeri e protagonista di importanti esposizioni nel corso del Novecento.