Importante calice eucaristico. Roma 1777-1780. Maestro argentiere Luigi Valadier (1726-1785)
Argento fuso, sbalzato, cesellato e dorato
gr 770Largh. 14,5 - Alt. 28 cm
Il calice è accompagnato da una patena in argento dorato antica ma non pertinente (Roma XVIII secolo) ed è conservato entro una custodia in marocchino impresso in oro antica ma probabilmente non pertinente.
Piede mistilineo modanato e fusto a balaustro e sottocoppa con bordo sagomato percorsi longitudinalmente da un motivo a nastro con decoro a ventagli susseguenti e orizzontalmente da un motivo a fogliette lanceolate e perlinature.
Il nostro modello trova riscontri stilistici, anche se in forma meno elaborata, in quello “in oro e argento” raffigurato dal Maestro nel disegno su carta databile tra il 1770 e il 1775 all’interno dell’album Valadier conservato presso la Pinacoteca Comunale dì Faenza (fig. 1) simile nelle ripartiture a larghe nervature scandite longitudinalmente da fasce a nastro decorate e dall’originale smerlatura del sottocoppa.
Lo stile esecutivo nella sua equilibrata eleganza mantiene le caratteristiche stilistiche del maestro che così ben descrive Alvar Gonzales Palacios: “[...] quel tocco che resta romano senza essere del tutto neoclassico nè del tutto francese, e che potrebbe ancora chiamarsi barocchetto [...]” e ancora: “[...] Luigi Valadier seguì questa doppia inclinazione al punto che il suo stile è ambivalente ma resta sempre personale [...]”. Questo prezioso manufatto, eseguito alla fine del secondo decennio del ‘700, al culmine della fama del Valadier, quando anche il Pontefice Pio VI andò in visita nella sua bottega, è rara testimonianza di oreficeria religiosa creata da questo straordinario protagonista del panorama artistico italiano ed internazionale del XVIII secolo