Opera di un giovane e abile maestro già proiettato verso il gusto europeo, il cassettone qui presentato esprime appieno il momento di transizione che sospinse l'ebanista ad assimilare l'eco delle mode francofone. Il linguaggio costitutivo del mobile è modellato su matrice lombarda ma, se nella settima decade del XVIII secolo l'ebanisteria lombarda prediligeva ancora arredi in radica decorati da cornicette ebanizzate, il nostro cassettone risulta più vicino ai modelli francesi contemporanei. A riprova di ciò, le applicazioni bronzee di erme muliebri a coronamento dei montanti, le bocchette e le maniglie a foggia di corone di alloro e le foglie d'acanto sui piedi che impreziosiscono il mobile. Con molta probabilità, il modello per queste guarnizioni di bronzo derivò dalle creazioni di Agostino Gerli (1744-1821), stuccatore e decoratore milanese, che fornì numerosi disegni per gli arredi di Maggiolini e che proprio in quegli anni aveva vivide le opere contemporanee francesi, avendo da poco fatto ritorno dall'atelier parigino di Honoré Guibert (1720-1791) dove aveva lavorato alle decorazioni del Petit Trianon. Grazie all'apporto di Gerli, i mobili prodotti in quegli anni nella bottega di Parabiago subirono il fascino della rocaille parigina, sfoggiando ricchi intarsi in legni policromi e preziosi bronzi dorati. Appartengono a questo primo nucleo di opere maggioliniane la commode alle Raccolte artistiche del Comune di Milano e la scrivania commissionata nel 1772 per l’Imperatrice Maria Teresa, ancora oggi conservata a Vienna, in cui i disegni per i bronzi spettarono probabilmente al Gerli, mentre quelli per gli intarsi a Giuseppe Levati.
Di lì a poco l'atelier di Parabiago sarebbe diventato il privilegiato interprete delle commissioni aristocratiche e reali, dotato di personale esperto e collaudato, ma la presenza nel nostro cassettone di appunti e veloci schizzi di incastri e modanature lasciati a penna da Maggiolini all'interno del fusto, suggerisce come, nei primi anni della settima decade del XVIII secolo, i collaboratori non fossero avvezzi alle modalità costruttive della bottega.
Per le caratteristiche sopra esposte, il nostro cassettone, sorprendente e all’avanguardia nel contesto del mobilio milanese del tempo, si rivela di grande arredo e di eccezionale valore per la sua rarità.