Bologna, quando l' Arte antica riprende a volare

SAN MICHELE ARCANGELO
SAN MICHELE ARCANGELO
CANE IN MARMO BIANCO
CANE IN MARMO BIANCO
La sala era piena, e i telefoni attivi su quasi tutti i lotti. Massimo Bartolozzi è stato il battitore d’eccezione e, con oltre quaranta anni di esperienza, ha saputo tenere i compratori incollati alle loro sedie per oltre sei ore, tante sono state necessarie per portare a termine i circa 500 lotti che componevano il ricco catalogo.
Si disperdevano la biblioteca e le collezioni di Francesco Malaguzzi Valeri (1867-1928), uno dei più importanti storici dell’arte italiana tra la fine del XIX e i primi decenni del XX secolo, già collaboratore al riordinamento delle sale della Pinacoteca di Brera e co-estensore del catalogo generale dei dipinti (dal 1903), e dal 1914 direttore della Pinacoteca di Bologna e soprintendente alle Gallerie di Bologna e della Romagna, nonché autore di numerosi saggi e pubblicazioni sulla pittura emiliana e lombarda.
La ricca biblioteca ha realizzato un fatturato di quasi 100.000 euro, con un venduto del 95% per lotto e del 200% sul valore. Era poi la volta della collezione di disegni antichi, con aggiudicazioni che moltiplicavano la stima tre o quattro volte.
Tra questi si segnala l’aggiudicazione per 4.200 euro di una bella china su carta del XVI secolo raffigurante una Madonna con Bambino.
Intorno al lotto n. 300 iniziava la sezione di arredi e dipinti antichi. Per la maggior parte dei beni proposti erano già pervenute offerte scritte o telefoniche, ma la vera sorpresa per noi è stata la vivacità della sala, piena e con un entusiasmo che non si registrava da tempo.
Ottime le aggiudicazioni per quanto riguarda gli arredi. Basti pensare a un piccolo cassettone parmigiano Luigi XVI in massello di noce che, da una stima di 3.000-3.500 euro, veniva venduto per 8.700 euro; o a una coppia di canterani che, proposti a una stima di 3.000-3.500 euro ciascuno, venivano venduti per un totale di oltre 18.500 euro. Top lot degli arredi, come da previsione, è stata la splendida ribalta emiliana Luigi XV lastronata in radica di noce, venduta per quasi 50.000 euro da una partenza di 25.000-30.000 euro.
Molto interessante la raccolta di dipinti antichi, che spaziavano dal XIV al XVIII secolo. Tra questi si segnalano le due tavolette con raffigurazione di monaci agostiniani di Giovanni Mazone (1433-1512) che, nonostante la notifica di eccezionale interesse storico-artistico da parte della Soprintendenza, venivano conquistate da un importante collezionista italiano per 25.000 euro; oppure la croce di scuola bolognese del XVI secolo che, partita da una stima di 6.000-8.000 euro, veniva venduta per oltre 16.000. Top lots sono stati però la splendida testa di fanciullo di Ubaldo Gandolfi (1728-1781) (stimata 15.000-18.000 euro) e la testa di angelo di scuola parmense (stimata 3.000-3.500 euro), che raggiungevano rispettivamente le cifre di vendita di 36.000 e 35.000 euro.
La dispersione proseguiva con provenienze genovesi: da una importante famiglia nobiliare arrivavano i due cani di marmo che, da 8.000-10.000 euro di partenza, sono stati venduti per oltre 50.000 euro; mentre una piccola tela di Moretto da Brescia (1498 circa-1554) andava ad arricchire la dimora di appassionato collezionista lombardo per 18.000 euro.



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