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Straordinario Orologio Notturno, Roma, 1682 di Pietro Tommaso Campani, Carlo Maratta, Giacomo Hermann (attr.)

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Descrizione

Straordinario Orologio Notturno, Roma, 1682 di Pietro Tommaso Campani, Carlo Maratta, Giacomo Hermann (attr.)

Stima su richiestaQuadrante rettangolare intarsiato con dipinto raffigurante le quattro età dell’uomo; quarti traforati; apertura intagliata per dischi girevoli con le ore del giorno all’interno di una cornice fogliata ornata di vari esemplari di pietre, inclusi lapislazzuli, quarzo, ametista, agata e diaspro di Sicilia; cassa in stile architettonico con frontone aperto centrale e copertura a volta sormontata da una figura di Minerva con putti sui due lati; pannelli incastonati di perline; vetro centrale con dipinto raffigurante il segno dello Zodiaco fiancheggiato da cherubini alati, sorretto da cariatidi e volute; piedistallo anch’esso incastonato in pannello di pietre dure con cassetto centrale; base sporgente montante a più livelli; movimento all’interno della cassa protetto da occhielli in ottone, grande bariletto a molla con frontale aperto intagliato da dietro recante l’iscrizione Petrus Thomas Campanus Inventor Romae 1682; scappamento a manovella silenzioso con pendolo corto; dipinto a olio su rame; suddivisioni delle ore illuminati da una piccola lanterna a olio posta sul pannello originale della cassa; caminetto originale per la fuoriuscita del fumo sul retro della cassa. La storia dell’invenzione dell’orologio notturno ci offre un episodio intrigante riguardante la sua ideazione, Papa Alessandro VII (1655-1667), che soffriva d’insonnia e mal sopportava il ticchettio dell’orologio della sua stanza da letto, commissionò ai fratelli Campani la realizzazione di un orologio silenzioso e leggibile anche nel cuore della notte grazie alla realizzazione di un quadrante traforato che veniva illuminato posteriormente da una piccola lucerna a olio oppure da una candela. Completato un primo prototipo nel 1656, Pietro Tommaso Campani, accompagnato dai suoi fratelli lo portarono dal Papa Alessandro VII per mostrarglielo, il Papa fu così contento dell’invenzione che rilasciò un brevetto pontifico in nome di Pietro Tommaso Campani. Generalmente i brevetti del Papa erano rilasciati a protezione di monopoli e nuovi procedimenti, raramente per invenzioni. I Campani si ritrovarono improvvisamente non solo famosi, ma anche oberati di lavoro per i numerosi ordini provenienti da importanti committenti quali: principi, nobili, ambasciatori ed esponenti dell’alto clero. La moda degli orologi notturni andò diffondendosi non solo in Italia ma in tutta Europa. Tra i primi illustri clienti dei Campani vi furono il Re di Spagna Filippo IV e la sua Regina, Re Giovanni Casimiro I di Polonia e il Granduca Ferdinando II di Toscana. Questi sontuosi orologi notturni furono realizzati con una struttura a forma di altare, questa scelta nasceva inizialmente dalla necessità di creare uno stile consono all’austero mobilio della camera da letto papale. Si rendeva necessario pertanto che essa fosse conforme all’ambiente religioso, tra l’altro a quei tempi lo stile delle “edicole reliquarie” (un altare domestico o tabernacolo privato in voga a quel tempo), era comune nelle ricche residenze e nei palazzi della nobiltà romana ed era molto ricercato come elemento di arredo. Generalmente era di colore scuro, tenuto conto degli scopi religiosi, realizzato d’ebano oppure con altri legni ebanizzati, in qualche caso, per le realizzazioni più importanti era decorato con inserti policromi di pietra dura. La struttura ad altare culminava con un frontone fiancheggiato da volute e presentava un pannello frontale centrale di rame, spesso dipinto con soggetti d’ispirazione allegorica o religiosa. Quest’ultimo era frequentemente contornato da colonnine decorative o da lesene. Le dimensioni totali delle casse dell’orologio erano determinate dallo spazio necessario ad alloggiare il pannello del quadrante, che, a sua volta, doveva essere sufficientemente grande per essere letto da lontano.  Questi lussuosi e sofisticati orologi ad altare si rivolgevano esclusivamente ad una clientela importante ed elitaria ed erano realizzati da una squadra di maestri ebanisti, scultori, bronzisti e pittori. L’orologio firmato da Pietro Tommaso Campani e datato 1683 conservato al British Museum presenta notevoli somiglianze con l’esemplare messo oggi all’incanto, sia nella forma, sia nella decorazione; la sontuosità di quest’orologio notturno suggerisce di attribuire quasi certamente la cassa a Giacomo Hermann, ebanista tedesco attivo a Roma. È ormai appurato che Giacomo Hermann collaborò per molti anni con i fratelli Campani. Infatti, un altro imponente orologio notturno sempre firmato Pietro Tommaso Campani e datato 1663 fa parte delle collezioni di arredi dello studiolo del Kunsthistorisches Museum di Vienna, realizzati da Giacomo Hermann a Roma poco prima della sua morte, avvenuta nel 1685. Il pannello frontale del presente orologio è stato realizzato in rame dipinto a olio ed è senza dubbio opera di Carlo Maratta, uno dei pittori di maggior successo della Roma del tardo XVII secolo, per riferimento si veda il quadrante dipinto dell’orologio di Pietro Tommaso Campani conservato presso il British Museum di Londra.Petrus Thomas Campanus Inventor Romae 1682 An Italian night clock of museum quality, Pietro Tommaso Campani, Carlo Maratta, Giacomo Hermann (attr.), late 17th century.The case of this amazing Italian night clock was designed in the style of a late 17th century altar. As with most clocks of this kind, its ebony case is decorated with a painted copper plate flanked by columns; it also has a pediment. The “altar style” was very popular in Italy at the time where altars were - as the name indicates - taken as inspiration for architectural designs. Altar clocks made in Rome were the most famous of the kind. A team of craftsmen created these most complicated and richly decorated altar clocks: watchmakers, case makers, sculptors, bronzers and painters. The elaborate baroque decoration and the ample use of “pietra dura” for this clock indicate that Jakob Hermann, a German cabinetmaker who lived and worked in Rome, most probably made the case. The British Museum in London holds a very similar clock with the same painting, which is signed by Pietro Tommaso Campanias well and dated 1683; another important night clock signed by Pietro Tommaso Campani and dated 1663 resides in the Kunsthistorisches Museum in Vienna. Jakob Hermann created the latter shortly before his death in 1685. It is evident that Jakob Hermann worked with the Campani brothers for years. The painted copper panel of the night clock at hand can probably be attributed to Carlo Maratta, the most successful painter in late 17th century Rome. The painted open work square dial with open work quarter hour indication shows the four phases of human life. A revolving disc with the hours is visible through an open work window. A stamped ornamental strip with stone appliqués frames the dial: lapis lazuli, quartz, amethyst, agate, and Sicilian jasper. The movement is secured in the case with brass fittings. The barrel is large and open at the front, with a winder at the back; signed “Petrus Thomas Campanus Inventor Romae 1682”; “silent-crank” escapement and verge pendulum. A candle lights up the numerals; the original candlestick is fitted to the back door. The smoke is emitted through a zinc-lined chimney in the case. The silent night clock is one of the most important Italian contributions in the field of art and technology during the 17th century. The story behind the invention of the night clock gives us a fascinating insight into the practical considerations of one of the most important patrons in Rome during the 17th century: Pope Alexander VII (1655-1667) was unable to sleep at night because of the noise created by his clock and ordered a silent clock from the Campani brothers. The night clock had a lamp or a candle behind the open work dial, which enabled the pope to read the time day and night, without ever being disturbed in his sleep. After this commission the Campanis created several more night clocks for princes, nobles, ambassadors and other members of the high clergy; the fashion for this kind of clock quickly spread through the whole of Italy and the rest of Europe. Stima a richiesta / Price on requestCarlo MarattaNella seconda metà del XVII secolo, Carlo Maratta, artista celebrato per i suoi altari religiosi ispirati a Raffaello, si occupò della decorazione dei quadranti di molti esemplari di orologi. In particolare si appassionò alla pittura dei quadranti di orologi notturni, un’attività che lo portò a misurarsi con i suoi contemporanei Baciccio e Trevisani. Formatosi alla bottega di Andrea Sacchi, Maratta divenne in breve tempo un artista tra i più apprezzati dell’epoca. Il suo stile è una forma di classicismo ispirato a Raffaello che risente dell’influenza di artisti romani quali Annibale Carracci e Guido Reni. La superba raffinatezza dello stile classico di Maratta si rispecchia nell’elegante raffigurazione idealizzata della Vergine Maria, nell’armonia della composizione e nell’uso di colori vivaci. È stato accertato che un orologio notturno di questo tipo, menzionato da Chantelou nel suo Journal du voyage du Cavalier Bernin en France del 1665, fu originariamente donato dal Cardinale Antonio Barberini a Re Luigi XIV – un fatto che testimonia ancora una volta la popolarità di questi orologi presso i più importanti e potenti collezionisti dell’epoca. “Son Eminence (Cardinal Antonio Barberini) a fait voir au Cavalier (Barberini) une montre pour la nuit oy, par le moyen d’une lampe qui iclaire le cadron, on peut voir a toute heure de la nuit quelle heure il est. Il y a dans cette montre une tableau de Carlo Maratte, de petites figures d’un pied de haut que le Cavalier a fort louie” (Sua Eminenza ha mostrato al Cavaliere un orologio notturno sul quale era possibile leggere l’ora in qualsiasi momento della notte grazie alla piccola lucerna che ne illuminava il frontale. L’orologio recava un dipinto di Carlo Maratta con piccole figure alte poco più di due centimetri che riscosse il vivo apprezzamento del Cavaliere).Carlo MarattaCarlo Maratta is famous for his altarpieces in the style of Raphael and was Rome’s leading painter in the late 17th century. From the mid 17th century on he also painted a large number of clock dials. He specialised on panels for night clocks and was a competitor to Baciccio and Trevisani. After his apprenticeship in the workshop of Andrea Sacchi, Maratta very quickly became one of the most successful and accomplished artists of his time. His neo-classical style was inspired by Raphael and influenced by great Roman artists like Annibale Carracci and Guido Reni. The elegant and idealised portrayal of the Virgin Mary as well as the harmonious composition and the use of bright colours identify Maratta’s baroque neo-classical style.Pietro Tommaso CampaniVerso la metà del XVII secolo I due maggiori centri italiani del progresso scientifico erano Firenze, con la corte dei medici e l’Accademia del Cimento e Roma, che ospitava la corte del Papa, le sue numerose ambasciate straniere, famiglie di antica nobiltà e di grande ricchezza, l’erudita Università, la Sapienza, e il colto Collegio Romano dei Gesuiti. Tra le moltitudini di persone attirate a quel tempo a Roma in cerca di un mecenate o di un impiego c’erano Pietro Tommaso Campani e il suo apprendista, il fratello minore Giuseppe, provenivano da Castel San Felice, piccolo villaggio non lontano da Spoleto. Pietro Tommaso aveva svolto l’attività di apprendista come orologiaio nei pressi di Terni, presumibilmente da un maestro orologiaio Tedesco giunto in Italia a cercare impiego a causa della guerra dei trent’anni. Il fratello maggiore, Matteo, li aveva già preceduti a Roma ed era diventato parroco. Il giovane Pietro Tommaso si rilevò ben presto un valente e inventivo orologiaio capace di attirare l’attenzione dei suoi eminenti protettori con complessi congegni segnatempo di sua invenzione che muovevano anche degli automi. Di lì a poco le sue capacità divennero ben note, tanto che uno dei suoi primi committenti fu un giovane Cardinale, Fabio Chigi, che in seguito divenne Pontefice con il nome di Alessandro VII. Quest’ultimo, durante il suo Pontificato invitò la regina Cristiana di Svezia alla quale regalò un complicato e sofistica meccanismo con automi realizzato proprio da Pietro Tommaso Campani, questa realizzazione gli procurò un’immediata fama. Da lì a poco, Pietro Tommaso fu assunto come orologiaio in Vaticano (tra le sue mansioni vi era anche quella di caricare giornalmente gli orologi del palazzo Papale), in quest’ambiente nasce la storia dell’invenzione dell’orologio notturno, un orologio silenzioso e leggibile anche nel cuore della notte grazie ad un meccanismo in grado di non generare nessun ticchettio e alla realizzazione di un quadrante traforato che era illuminato posteriormente da una piccola lucerna a olio oppure da una candela. Pietro Tommaso CampaniIn mid 17th century Italy had two centres of scientific progress - Florence with the Medici court and the Accademia del Cimento, and Rome, with the papal court, the foreign embassies, the old noble families, the renowned Università la Sapienza and the Jesuit college. Many young craftsmen and artists went to Rome looking for employment or for a patron; Tommaso Campani and younger brother Giuseppe, who was his apprentice, were two of them. They came from Castel San Felice, a small Umbrian village and Pietro Tommaso had done his watchmaking appren- ticeship near the city of Terni; his master had probably been a German craftsman who had.taken to the road during the Thirty Years War and come to Italy looking for employment.Matteo, another, older, Campanir brother was a priest in Rome. Pietro Tommaso proved to be a fine and imaginative craftsman and his newly invented mechanism to drive complex automatons soon caught the eye of potential sponsors. Pietro Tommaso was noted for his skills and the young Cardinal Fabio Chigi became his first client. A little later this cardinal was elected Pope, Alexander VII. His gift to Queen Cristina of Sweden was an extravagant clock with a complicated mechanism and an automation Campani had created for him - it was Campani’s break-through as an artist. Around this time Pietro Tommaso was appointed watchmaker to the papal court. One day the chamberlain of the pope, Monsignore Girolomo Farnes, mentioned to him that the pope had spent another sleepless night; one of the reasons for it was that the pope had been kept awake by the ticking of his clock. This inspired the brothers Campani to construct a so-called night clock. When they showed the clock to the pope he was thrilled. The invention was such as success that it did not just catch the attention of the papal court but also of the foreign delegations and the Roman nobility. The pope gave Pietro Tommaso and Giuseppe Campani a papal patent for the invention of the night clock.Stato di conservazioneLo stato di conservazione del presente orologio è sorprendente, presumibilmente unico esemplare arrivato al nostro giorno interamente integro in tutte le sue parti, non solo perché non vi sono particolari usure o restauri, ma anche perché ha tutte le sue parti originali e ben conservate: lanterna a olio, camino, bronzi dorati (putti e Atena), ed il  meccanismo firmato perfettamente funzionante. Lo stato di conservazione di questo eccezionale orologio notturno del night clock del 1682, ci fanno sostenere che probabilmente la sua collocazione naturale dovrebbe essere all’interno di un museo. ConditionThe condition of this piece is surprisingly sound. Today this is probably the only complete example of a night clock. The clock shows hardly any traces of wear and tear or restoration efforts; oil lamp, chimney, gilt bronzes (Minerva and putti) and a signed and successfully operating are original and in excellent condition.Giacomo HermannNato in Germania nel 1615, il suo nome comincia a comparire a Roma su vari documenti dal 1651 in poi riguardante l’attività artistica nella Roma Barocca. Hermann, che visse fino al 1685 circa, aveva allora bottega nei pressi della chiesa di Sant’Ignazio. Certamente raggiunse un’importante posizione sociale se, nel 1670, divenne depositario della Confraternita del camposanto teutonico dell’Urbe. Fu a lungo attivo al servizio del papa Alessandro VII, ma anche con i successivi pontefici la sua arte continuò ad essere apprezzata con numerose commesse. Sua é la firma sul grandioso stipo del Kunsthistorisches Museum di Vienna: Giacomo Hermann fecit Romae, accompagnata dalla data 1663 che il papa Alessandro VII donò all’Imperatore Leopoldo I. Mentre sull’orologio che si trova alla sommità del mobile è firmato chiaramente Petrus Thomas Campanus inventor Romae in via Peregrini 1663.  Il mobile è concepito come la grandiosa facciata di una chiesa, a tre archi e leggermente concava; le colonne sono tutte in lapislazzuli, con capitelli corinzi in bronzo dorato, così come gli elementi delle balaustre e le statuette del coronamento; inserzioni litiche e piccole pitture su rame ne completano la fastosa decorazione, con cui va aggiunto come si è detto, l’orologio notturno del Campani. Si potrà notare che la forma stilistica, e i bronzi (Erme e capitelli alla base), in prossimità del quadrante dell’orologio, e i marmi utilizzati sono pressoché identici all’orologio notturno presente in asta. Inoltre, la collaborazione tra Giacomo Hermann, Tommaso Campani e il pittore Carlo Maratta era molto stretta, quasi certamente il presente orologio è stato realizzata da Giacomo Hermann.Jakob HermannJakob Hermann (born 1615 in Germany, died in Rome circa 1685). Hermann’s name is listed in several Roman documents after 1651 and mentioned in relation with artistic activities in the city. Hermann had a workshop in close proximity to the St. Ignatius church. He seems to have had achieved a certain social standing and was appointed custodian of the Camposanto Teutonico brotherhood. He worked many years for Pope Alexander VII and his full order book shows that his work was also much appreciated by later popes. An important creation by Hermann resides in the “Kunsthistorisches Museum” in Vienna; it is a magnificent cabinet with the signature “Jacob Hermann fecit Romae 1663”. This was a gift to Emperor Louis from Pope Alexander VII. The clock on top of the cabinet is signed “Petrus Thomas Campanus inventor Romae in via Peregrini 1663”. The piece is designed to resemble the beautifully ornamented church façade; slightly concave with three lapis lazuli column arches and lavishly decorated with gilt bronze Corinthian capitals, baluster elements, crowning figurines, stone appliqués and small copper paintings. On top of the cabinet sits a night clock by Tommaso Campani. The similarities between the cabinet in the Vienna museum and the night clock at hand are striking: the style of the design and the bronzes near the dial (caryatid capitals with lapis lazuli shafts) as well as the hardstone appliqués are almost identical. It is also known that Jacob Hermann, Tommaso Campani and the painter Carlo Maratta worked closely together. These facts lead to the conclusion that this night clock was almost certainly created also created by Jakob Hermann.
Asta Live 123

Pendoleria e Orologid'Arredo

mar 15 Novembre 2011
Genova
TORNATA UNICA 15/11/2011 Ore 15:00
Nelle schede descrittive non è sempre indicato lo stato di conservazione dei beni, invitiamo a richiedere sempre il condition report prima di effettuare le proprie offerte