Poesia visiva. Un fenomeno, seppur globale, considerato di nicchia e seguito da un ristretto gruppo di persone. Più che di collezionisti, in questo caso, si può parlare di amanti gelosi, avidi di tutto ciò che lo riguarda.

Il movimento dei poeti visivi muove i suoi primi passi nel 1963, in occasione del convegno di Firenze “Arte e Comunicazione“.

La poesia visiva punta a essere nuova forma di linguaggio che unisce arte e cultura, trascendendo l’aspetto puramente artistico per trasformarsi in una vera e propria azione sulla vita. Le parole e le immagini tipiche della comunicazione di massa vengono decontestualizzate col fine di essere completamente stravolte e trasformate nel loro significato.

Osservando il lavoro dei poeti visivi, il richiamo alle “parole in libertà” del futurismo o ai ready-made di matrice duchampiana può sembrare fin troppo evidente. Eppure, l’elemento innovativo è la distruzione e la conseguente reinterpretazione del concetto tradizionale di scrittura, di poesia e di linguaggio mediatico sia verbale che visivo.

“La poesia visiva uccide l’ispirazione; supera la fantasia / la vita a galla sulla cronaca” ci dice uno di loro, Eugenio Miccini, in un suo collage del 1964.

Parlando della collezione Corinaldi, per la maggior parte si tratta proprio di poesia visiva e di collages, molto ricercati dai collezionisti, ed include lavori storici italiani e stranieri eseguiti fra il 1956 e il 1970.

Nonostante la collezione contenga opere di alcuni artisti di meritato successo ed internazionalmente riconosciuti (Mirella Bentivoglio, Irma Blank, Emilio Isgrò), l’intento di questa selezione è quello di dare luce ad un periodo culturale fertile che ha coinvolto poeti, musicisti e pittori dell’epoca ma che non ha visto il giusto riconoscimento da parte del mercato.

Della selezione che presentiamo alcune opere sono pubblicate nel catalogo “Sentieri interrotti. Crisi della rappresentazione e iconoclastia nelle arti dagli anni Cinquanta alla fine del secolo”, a cura di Luigi Bonotto, Mario Guderzo, Roberto Melchiori e Tiziano Santi, mentre altre sono presenti nella pubblicazione “Poesia Visiva e Dintorni” a cura di Enrico Mascelloni.

“La selezione di opere e grafiche della collezione Mauro Corinaldi qui presentate è di primari autori della poesia sperimentale internazionale, Poesia Concreta e Poesia Visiva in particolare.
Il sig. Corinaldi ha conosciuto personalmente molti degli autori di queste opere, in particolare gli Italiani con i quali ha allacciato relazioni di amicizia e collaborazione.
Alcune opere di questa selezione sono state esposte (e riprodotte) in una importante mostra: “Sentieri interrotti. Crisi della rappresentazione e iconoclastia nelle arti dagli anni Cinquanta alla fine del secolo”, a cura di Luigi Bonotto, Mario Guderzo, Roberto Melchiori, Tiziano Santi, 17 giugno – 20 agosto 2000, Palazzo Bonaguro, Bassano del Grappa.”
(Patrizio Peterlini, direttore Fondazione Bonotto)

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