Arredi dalle dimore degli eredi Ercole Marelli

Roberta Olcese

“Il mio bisnonno Ercole Marelli ha sempre avuto un debole per l’arte, in particolare i dipinti dell’Ottocento. Negli anni, insieme al genero Antonio Bruno Quintavalle, storico presidente della Magneti Marelli, hanno costruito una pinacoteca da capogiro, quasi un museo.”
Guido Mina di Sospiro, autore italiano di libri di successo, ripercorre attraverso gli oggetti la storia della casata industriale che ha segnato e contribuito allo sviluppo dell’Italia. 
Il 20 ottobre parte degli arredi e dei dipinti, in particolare del XVI e del XIX secolo, dell’ultima residenza di Ercole Marelli sul lago di Como, la villa ottocentesca “I Platani” – dal nome di un gigantesco esemplare della specie Orientale che è stato riconosciuto monumento nazionale e domina il parco –, andranno in asta da Cambi a Genova, nella sede di Castello Mackenzie.
Saranno banditi un gruppo inedito di 150 lotti, dai comò Luigi XVI di gusto Maggiolini – “era la moda dell’epoca, in tutte le stanze ce n’è almeno uno”, ricorda Mina di Sospiro – fino ai dipinti dell’Ottocento raccolti con cura dall’industriale Ercole Marelli, che di fiuto pare ne avessse parecchio, visto che tra gli autori amati figurano anche Hayez e Michetti. Il catalogo di Cambi espone uno dei capolavori di Francesco Paolo Michetti (1851-1929), intitolato La Pastorella, mentre di Francesco Hayez (1791-1882) vedremo un bel Ritratto di Gentiluomo. Nel gruppo di quadri dell’Ottocento figurano anche, tra gli altri, Bambino sul terrazzo, olio del napoletano Francesco Irolli (1860-1940), e Due paesaggi con figure attribuito all’artista torinese Massimo Taparelli D’Azeglio (1798-1868).
Per gli arredi ritroviamo un raro tavolo intarsiato Carlo X, mentre tra le curiosità ci saranno i quadri di Noel Quintavalle (1893-1977), fratello di Antonio Bruno che dipingeva con lo pseudonimo di Noelqui, e alcuni cimeli della storia della Marelli: un ventilatore, la RadioMarelli RM5, un giradischi e il poster della Magneti Marelli datato 1938. 
La raccolta degli Eredi Marelli, al di là del collezionismo, è quasi “bulimica”; si va dalle porcellane alle lacche cinesi, dagli argenti ai vetri, ai preziosi servizi di piatti. In realtà non fa altro che rispecchiare il gusto di una famiglia abituata ad arredare le case con oggetti preziosi, quasi mai acquistati da mercanti o galleristi ma piuttosto in arrivo da altre proprietà, incluso lo storico palazzo in corso Venezia ancora della famiglia. “Mio nonno Antonio Bruno Quintavalle era appassionato di musica, se a qualcuno in casa serviva uno strumento c’era sempre il modo di averne uno chiedendolo in prestito a mia nonna Paola, sua moglie. Lo stesso succedeva coi quadri. C’erano così tanti oggetti che non era un problema sceglierli”, continua lo scrittore.
Uno dei top lot della vendita genovese è una tavola del XV secolo, una Madonna con Bambino e Santi attribuita dallo storico Adolfo Venturi a Parri di Spinello (1387-1453). Scorrendo le pagine del catalogo si ricostruisce l’atmosfera della casa di famiglia.  
Ercole Marelli ha amato molto “I Platani”, una villa a tre piani caratterizzata da ampi saloni decorati che si affacciano sullo storico giardino all’inglese da cui si accede direttamente al lago. Gli ultimi anni l’imprenditore li ha trascorsi con la figlia Paola a cui poi ha lasciato in eredità la casa. Per decenni la villa è stata affittata da una famiglia americana “un po’ genere ‘Grande Gatsby’, grazie alla loro cura la casa si è conservata bene. Negli anni sessanta mia nonna Paola ha ricominciato ad andarci portando anche noi nipoti”, ricorda Mina di Sospiro.